Chiamano i carabinieri per il figlio in preda ad una crisi d’astinenza da droga: ha minacciato di ucciderli. Succede a Qualiano, vicino Napoli.
È notte fonda a Qualiano, nel Napoletano, quando una nuova emergenza familiare si trasforma in dramma. Un uomo e sua moglie chiamano disperati il 112: il figlio, appena diciottenne, è sotto casa e urla di volerli uccidere.
È già sottoposto al divieto di avvicinamento, ma la dipendenza lo spinge oltre ogni limite. I genitori sono stremati: lo hanno già denunciato più volte, ma la spirale della tossicodipendenza non sembra concedere tregua.
Sul posto intervengono in pochi minuti i Carabinieri della sezione radiomobile di Giugliano, che trovano il ragazzo in evidente stato di agitazione, verosimilmente in crisi d’astinenza.
Alla vista dei militari tenta la fuga, ma viene raggiunto e bloccato dopo una breve colluttazione. Arrestato, dovrà ora rispondere di violazione del divieto di avvicinamento, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. È stato trasferito in carcere.
Un episodio che racconta molto più di una semplice cronaca nera: dietro quell’arresto c’è il volto di un Paese che continua a fare i conti con le dipendenze giovanili, sempre più precoci e distruttive.
L’uso di droghe pesanti, spesso iniziato per “curiosità” o per noia, diventa in breve tempo una trappola che inghiotte tutto — affetti, fiducia, dignità. Non è solo una questione sanitaria, ma un fenomeno sociale che scava dentro le famiglie, fino a logorarle.
Ogni crisi d’astinenza è una frattura: nella mente, nel corpo e nel legame con chi resta ad assistere impotente.
Le comunità terapeutiche denunciano da tempo la mancanza di strutture e percorsi di recupero adeguati, mentre la droga continua a cambiare volto, divenendo più accessibile, più potente e più silenziosa.
A Qualiano, come in tanti altri comuni italiani, il dolore di due genitori e la rabbia di un figlio non sono che l’eco di una emergenza che riguarda tutti: quella di una generazione che rischia di perdersi tra le ombre delle dipendenze e l’indifferenza di chi non vuole vederle.