Nel cuore della Sanità. Vico Lammatari, perché si chiama così?


All’interno del quartiere Sanità di Napoli sembra quasi che tutte le strade portino alla chiesa santa Maria alla Sanità, conosciuta anche come San Vincenzo ‘O munacone. La cupola di questo simbolo dell’arte barocca con le sue maioliche gialle e verdi sembra riconoscibile da qualunque via che circondi la basilica seicentesca. Ma in particolare vi è una piccola stradina, quasi sovrastata dai panni stesi ai balconi dei palazzi, che sembra essere stata fatta per portare tutti i curiosi proprio dinanzi l’imponente chiesa. Non è la più conosciuta via Sanità, è la sua parallela, o piuttosto, una sua costola. È lunga circa 250 metri ed è sconosciuta anche alla maggior parte dei napoletani, eppure come quasi tutte le strade del capoluogo campano ha una storia da raccontare. La stradina alla quale ci riferiamo è chiamata vico Lammatari. È a pochi passi fra tre fermate della metro, Cavour, Museo e Materdei, e non è lontano da celebri pizzerie napoletane come “Starita” e “Concettina ai Tre Santi”.

Lammatari

vico Lammatari

Già nel Seicento si trovano tracce di questa strada nelle cartine di Napoli all’interno delle quali appare come una delle vie che occupa i suoli acquistati dal capitano spagnolo Giovan Ruiz Fonseca. In memoria di ciò, a quattrocento metri da vico Lammatari è, infatti, possibile percorrere via Fonseca e vico Fonseca. Ma da dove deriva il nome Lammatari? Questo termine è una deformazione dialettale del termine amitari, che nel dialetto napoletano indica gli amidari e cioè i fabbricanti di amido. Per diversi secoli questa strada è stata occupata da botteghe di artigiani che fornivano amido a pasticceri, sarti e lavandaie. Sfortunatamente di questi esercizi, così come di questo mestiere, non ne è quasi rimasta traccia.

Fonti: Italo Ferraro, “Napoli: Stella, Vergini, Sanità”, CLEAN, 2008


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