Allarme Enea, ferrovia troppo vicina e sismicità: Villa dei Misteri rischia il crollo


Il passare dei secoli e una serie di eruzioni del Vesuvio quasi non l’hanno scalfita, eppure oggi la famosissima Villa dei Misteri rischia qualche cedimento. Ad affermarlo i ricercatori dell’Enea, l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’Energia e lo sviluppo Economico sostenibile, che hanno portato a termine studi approfonditi sulle condizioni del celebre sito archeologico presente all’interno degli Scavi di Pompei. Eccessiva vicinanza dei binari della Circumvesuviana, l’elevata sismicità della zona e anche gli effetti di alcuni recenti restauri le cause principali per le quali l’ente nazionale ha deciso di dare l’allarme e di mettere in guardia politici e addetti ai lavori dai pericoli di un possibile crollo.

Lo ha fatto per bocca di Bruno Carpani, responsabile scientifico degli accertamenti: “Finora – afferma all’Ansa – abbiamo costatato uno stato di degrado avanzato delle zone di appoggio di molte travi del peristilio, mentre risultano particolarmente vulnerabili all’azione sismica le strutture in calcestruzzo di alcuni ambienti, come i vani del quartiere rustico”.

Un allarme che giunge quattro anni dopo il primo episodio di cedimento del sito archeologico di Villa dei Misteri, quando cadde una grossa trave in legno a copertura del cortile interno circondato da un colonnato. All’epoca non ci furono grosse conseguenze, ma le infiltrazioni d’acqua, la pesantezza dei materiali e le già citate problematiche relative alla Circumvesuviana e alle impercettibili ma frequenti scosse sismiche del vesuviano preoccupano molto gli studiosi dell’Enea, tanto che “in questa nostra campagna d’indagine – prosegue il dott. Carpani – abbiamo messo in campo un numero maggiore di strumenti rispetto al 2013, con il chiaro obiettivo di acquisire i dati necessari per definire gli interventi di messa in sicurezza dell’edificio“.

Villa dei Misteri, tuttavia, non è la sola struttura architettonica ad essere in pericolo, visto che tra Ercolano, Castellammare di Stabia, Boscoreale e la stessa Pompei sono numerose le domus situate in zone a rischio sismico e con coperture in cemento armato: “Il problema della sicurezza e della conservazione di queste strutture nelle aree archeologiche – chiosa Carpani – è vastissimo sia in Italia che nel mondo. Solo nel nostro Paese ne sono state censite oltre 200 in 130 siti. Con il lavoro che stiamo svolgendo a Villa dei Misteri puntiamo a realizzare il primo modello di monitoraggio e diagnosi che potrà essere applicato ad altre domus con tipologie simili di copertura”.


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