“Panicocoli”, il vecchio nome di Villaricca: perché si chiamava così

Chiesa di S. Maria dell'Arco, Villaricca


È stato stimato che in Italia esistano circa 8.003 comuni. Il dato è però soggetto a continue modifiche, sia per le fusioni che per le separazioni tra due o più comuni. Talvolta capita anche che un comune cessi di utilizzare il suo nome d’origine e di adottare un nuovo toponimo. Ne sono un esempio Ercolano, il cui vecchio nome era Resina, ma anche Villaricca che, anticamente, era chiamato Panicocoli.

L’originario nome di Villaricca, in dialetto Panecuocolo, deriva dal latino medievale panis coculus – formato dal sostantivo panis, pane, e dal verbo coquere, cuocere – e sta ad indicare il luogo dove veniva cotto il pane, tanto è vero che Villaricca vanta un’antichissima tradizione nella produzione del pane che si tramanda tutt’oggi.

Il pane di Villaricca segue un preciso processo di lavorazione e ha specifiche caratteristiche e regole: si trova in commercio in panielli di forma circolare o panelle di forma allungata, prodotte con farina di grano tenero, acqua, sale marino e lievito madre. Successivamente la massa viene lavorata e modellata secondo la forma desiderata e poi lasciata lievitare per alcune ore. Trascorse queste, l’impasto viene cotto rigorosamente nel forno a legna per ottenere una crosta spessa e croccante, alta almeno 2 millimetri, con all’interno una mollica bianca e soffice.

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La modifica della sua denominazione è abbastanza recente e risale al 13 maggio 1871, in seguito all’approvazione di diverse delibere emanate tra il 1862 e il 1865.

Panicocoli non è stato tuttavia l’unico nome che il comune di Villaricca ebbe: di fatti durante il breve regno di Gioacchino Murat, in assenza del Re Ferdinando IV, fu chiamato Gioacchinopoli.

La zona di Villaricca risulta essere un territorio densamente popolato, non solo oggi con i suoi 31.275 abitanti, ma anche in epoca remota; grazie al rinvenimento di alcune tombe si suppone infatti che già migliaia di anni prima di Cristo il luogo fosse abitato. Tracce di villaggi a tutti gli effetti si hanno solo tra il IV e il V secolo d.C. Inoltre la sua particolare morfologia quadrangolare lascia intuire che l’area, agli inizi dell’anno 1000, sia stata utilizzata come accampamento militare romano.

Nonostante oggi il nome di questa città sia stato modificato, la tradizione legata al suo nome resta intatta e a confermare il suo primato nella produzione del pane è anche lo stemma del paese, rappresentato con una coppa tra due spighe con un pezzo di pane.


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