Lorenzin, impari dai Borbone: il primato sui vaccini apparteneva al Regno di Napoli

Ferdinando I di Borbone, re del Regno delle Due Sicilie


Il Movimento Neoborbonico ha inviato al ministro Lorenzin una copia del decreto borbonico sui vaccini.

Senza entrare nel merito della recente decisione del governo sulla obbligatorietà dei vaccini, se diamo un occhio alla storia, scopriamo ancora una volta che Napoli e il Sud erano primi e non solo in Italia. Quasi un milione e mezzo coloro che (gratuitamente) furono vaccinati contro il vaiolo nel Regno solo tra il 1777 e il 1832 e grazie all’azione di apposite Giunte Vacciniche, di ricerche e pubblicazioni e della chiesa.

Con il Decreto n. 141 del 6 Novembre 1821, Ferdinando I di Borbone sanciva l’obbligatorietà della vaccinazione nel Regno delle Due Sicilie prevedendo misure punitive per i trasgressori (i parroci dovevano rilasciare ad ogni vaccinato un cartellino attestante l’avvenuta vaccinazione ed avere un registro dei bambini vaccinati della parrocchia).

I (tanti) primati borbonici erano lo specchio di una realtà e di un clima politico, culturale ed economico e la sanità (non fate paragoni con il presente!) era un vero e proprio fiore all’occhiello per i Borbone e per il nostro Sud: 9390 nel 1860 i medici e i chirurghi per 9 milioni di abitanti nelle Due Sicilie (7087 su 13 milioni per il resto dell’Italia), 80 gli ospedali e nel 1817 un decreto sempre di Ferdinando I organizzò l’intero sistema sanitario con criteri che sarebbero stati imitati fino ad oggi.


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