Le 5 Scale Sante di Napoli: bisogna salirle per il perdono dei peccati


Il mondo è fatto a scale, c’è chi scende e c’è chi sale” – recita così un famoso proverbio che sembra proprio calzare a pennello quando si parla della conformazione morfologia della città partenopea.

Il sistema viario di Napoli è dominato dalla presenza di scale, scalini, gradoni, salite e discese tali da rendere i tragitti più faticosi ma allo stesso tempo panoramici. Probabilmente però non tutti sanno che cinque scalinate in particolare sono state definite santeScopriamo quali sono e perché si chiamano così.

Le scale vengono chiamate sante perché ricordano metaforicamente le scale percorse da Gesù, sanguinante e sofferente, a seguito della flagellazione per accedere al palazzo pretorio di Ponzio Pilato, governatore romano di Gerusalemme. Percorrerle in ginocchio, pregando, consente di ottenere l’indulgenza.

Nella città di Napoli annoveriamo la scala di Santa Maria della Sapienza, sita in via Costantinopoli nel centro storico. Questa scala santa veniva utilizzata dai religiosi in segno di penitenza. Ad oggi il complesso monumentale omonimo è chiuso da diversi decenni e versa in uno stato di totale abbandono.

Un’altra scala santa è quella della Chiesa di San Gregorio Armeno. Si narra che le monache di clausura del convento fossero obbligate a percorrerle in ginocchio tutti i venerdì di Quaresima sino al giorno della Santa Pasqua come atto di penitenza.

Tra le scale sante ricordiamo la scalinata composta da 33 gradoni in marmo dell’Arciconfraternita dell’Ecce Homo al Cerriglio che collega la piccola cappella al complesso monumentale di Santa Maria la Nova. La particolarità di questa scala è che fu costruita in maniera inusuale rispetto al solito, dall’alto verso il basso invece che al contrario, affinché non fosse calpestata dai piedi dei muratori ma solo dalle ginocchia dei fedeli, desiderosi di ricongiungersi a Dio attraverso le preghiere.

Nei pressi della metro 1 Toledo, in vico Giardinetto 20, vi è la scala santa dell’Arciconfraternita dei Bianchi dei Santi Francesco e Matteo costruita nel 1606 per volere di papa Paolo V.

Quinta ed ultima scala santa è quella dell’ex monastero dei Santi Marcellino e Festo sita in Largo San Marcellino 10. La struttura nasce dall’unione di due monasteri femminili risalenti all’alto Medioevo, il primo dedicato ai santi Marcellino e Pietro, il secondo ai santi Festo e Desiderio. La scala santa fu ristrutturata nel 1722 dal celebre pittore e architetto Luigi Vanvitelli.

Fonte:
Napoli insolita e segreta, Valerio Ceva Grimaldi


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