Tutto inizia con l’avvento del periodo di Quaresima, che per i cristiani rappresenta un momento di raccoglimento, privazioni e digiuno in vista della Pasqua. La domenica dopo il martedì di Carnevale, nei luoghi dove si celebra il rito, viene fatto penzolare dai balconi il fantoccio di una vecchia: questa figura poco gradevole rappresenta proprio la Quaresima, il momento di austerità, la tristezza che deve incombere su ogni buon cristiano.
Però, anche questo raccoglimento è destinato a finire: l’arrivo della primavera, i colori, i profumi e le prelibatezze della terra non possono coesistere con la figura della vecchia. Così, nella penultima domenica di Quaresima il triste fantoccio viene portato in piazza e segato in due: la violenza simboleggia la fine della magra e propizia la prosperità della nuova stagione. Il tutto si conclude dando fuoco a ciò che resta della vecchia, liberando fra le fiamme gli ultimi rimasugli di tristezza.
Questa tradizione non è esclusiva della Campania, ma è presente anche nel Nord Italia: in questi luoghi, però, la vecchia viene spesso rappresentata con un grosso ciocco di quercia. In ogni caso il resto del rituale resta pressoché invariato.