Pasolini affascinato da un poeta spagnolo: napoletana scopre testo inedito


Pier Paolo Pasolini era affascinato dalle poesie dello spagnolo Rafael Alberti. A scoprire tale indiscrezione una ricercatrice italiana, Francesca Coppola (dottoranda in letteratura spagnola all’Università di Salerno), che, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, è riuscita a mettere le mani su un inedito del noto regista. Era così tanta la venerazione per questo poeta che Pasolini si definiva un “poeta apprendista“.

Il testo ritrovato è un dattiloscritto (corretto a mano) dedicato alla raccolta “Sobre los ángeles” di Alberti, tradotta in Italia da Vittorio Bodini, nel 1966, per la Einaudi. Nel leggere l’opera dello spagnolo, lo stupore di Pasolini (al quale Jorit ha recentemente dedicato un murales) è enorme, come “un negro, che non ha mai visto un bianco, guarda un bianco”. La scoperta finisce, così, dritta dritta nel saggio “Su Rafael Alberti: un dattiloscritto autografo (e inedito) di Pier Paolo Pasolini”, pubblicata dalla rivista SigMa  dell’Associazione Sigismondo Malatesta, edita da Federico II University Press.

Nato in Andalusia, Rafael Alberti (di origini italiane) prima di darsi alla poesia si dedicava alla pittura. Ma la sua passione era scrivere e a soli 22 anni vinse il Premio Nacional de Poesia con Marineri en Tierra. Molto attivo politicamente, dopo una profonda crisi personale per le vicende interne del Paese, pubblicò la raccolta “studiata” da Pasolini.

Iscritto al partito comunista, Alberti sarà costretto a fuggire dalla Spagna dopo la guerra civile che portò alla sconfitta dei repubblicani. Francia, Argentina ed infine Italia, per il poeta che abitò nel quartiere Trastevere di Roma. Il suo rientro in Spagna avvenne dopo la morte del dittatore Franco (nel 1977). Morì a Cadice nel 1999, all’età di 97 anni.


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