Colonna dell’Immacolata a Roma: fu finanziata da re Ferdinando II di Borbone


L’opera monumentale fatta costruire per volere di papa Pio IX riveste un duplice significato. Innanzitutto il Papa pensa di farla realizzare con lo scopo di pubblicizzare il dogma dell’Immacolata, voluto da lui stesso per mezzo della bolla papale (1854) “Ineffabilis Deus”, cioè che la Madonna è priva del peccato originale. Tuttavia servono i soldi per rendere concreta la sua idea, quindi si fa finanziare da Ferdinando II di Borbone. Questo acconsente per commemorare il dogma dell’Immacolata, versando una somma di 10.000 scudi. Il Re così facendo riesce a ottenere in cambio dal Papa l’abolizione del donativo della chinea, un rituale diramatosi per diversi secoli il cui scopo è stato di manifestare la sudditanza dei re, prima del Regno di Napoli poi delle Due Sicilie, alla Chiesa.

Durante il pontificato di Papa Pio VI, avviene la scoperta nel 1777 dell’antica colonna in Campo Marzio. L’opera viene rinvenuta durante un lavoro di scavo per potenziare le fondamenta di una casa delle monache benedettine. Il Papa ordina subitaneamente di far prelevare la colonna, ma il lavoro di estrazione è impegnativo, per cui bisogna attendere un anno nel riportarla alla luce. Il pesante lavoro è affidato all’ingegnere ventiduenne Pietro Albertini, il quale fa utilizzare 6 argani per estrarla e trasportarla nella Curia Innocenziana. Papa Pio IX la far uscire dall’anonimato donandole una sede più decorosa in Piazza Mignanelli.

“Il Giornale di Roma” (n.105 del 1855), ci offre una descrizione nel periodo in cui è stata messa la prima pietra del monumento, il giorno è il 6 maggio 1855:

Il cardinal Fransoni prefetto generale della congregazione di propaganda … fece, secondo le sagre cerimonie del rituale, la solenne benedizione della prima pietra consistente in un masso di marmo. Una cassetta di piombo contenente alcune monete pontificie in oro, argento e rame coniate nel corrente anno, fu posta nel foro scavato entro il masso benedetto, e con essa un tubo egualmente di piombo … finita la sagra funzione, il cardinale Fransoni fece ritorno processionalmente al Collegio Urbano…”.

L’architetto Luigi Poletti si è occupato nel gestire l’opera. Il testo (1864) intitolato “Descrizione topografica di Roma e Comarca”, ci dà la possibilità di conoscere le caratteristiche della Colonna:

E’ di marmo carristio detto cipollino, ritrovato sotterra in Campo Marzo nel 1777; una porzione della quale è stata fasciata con ornamenti di dorato metallo. Il suo diametro è di metri 1,45 e posa su due basamenti ottagoni, dei quali l’inferiore offre nei 4 lati opposti altrettanti piedistalli ove siedono le marmoree statue dei profeti Mosè, Isaia, Davide, Ezechiele, lavori di Salvatore Revelli, Ignazio Jacometti, Carlo Chelli, e Adamo Tadolini. Anche il basamento è ottagono, ed ai 4 lati maggiori sono gli stemmi in bronzo di Pio IX, e sopra si vedono emblemi di Maria Santissima, la cui elevata statua è pure di bronzo, alta palmi 18 o metri 4 eseguita dallo scultore Giuseppe Obici”.

Foto, Inaugurazione della Colonna dell’Immacolata Concezione (8/09/1857)

Il globo, su cui si trova la Madonna, è sorretto da 4 immagini che rimandano ai 4 evangelisti. Sul basamento ci sono 4 bassorilievi, cioè l’Annunciazione, il Sogno, l’Incoronazione e la promulgazione del Dogma dell’Immacolata, fatti realizzare rispettivamente da Francesco Gianfredi, Giuseppe Nicola Cantalamessa Papotti, Giovanni Maria Benzoni e Pietro Galli.

Il “Giornale Letterario di belle arti” (1856) evidenzia con toni più critici le intenzioni del Papa, le fattezze della colonna e dedica un breve passo sul ruolo che oggi riveste la colonna rispetto al passato:

Ne è da passarsene con indifferenza su ciò: che una colonna del campo di Marte sia memoria di un fatto che è preludio di pace e di unità religiosa. Non è una bella antitesi di storia pagana e di speranza religiosa?”.

La monumentale statua di bronzo annienta il serpente/peccato. Le statue poste alla base rimandano a personaggi antichi testamentari, ebbene la scelta non è casuale, ognuno di loro profetizza la venuta di una donna senza peccato.  Simili elementi hanno un fine educativo con chiari rinvii al dogma dell’Immacolata Concezione. Il luogo non è stato scelto casualmente, cioè collocato nelle vicinanze del palazzo spagnolo, sede dell’ambasceria. La Spagna, più degli altri Paesi, si è impegna nel diffondere il dogma dell’immacolata Concezione.

Inizia l’inaugurazione e la benedizione di Papa Pio IX avviene da un balcone artificiale l’8 settembre 1857. Il balcone è stato fatto costruire appositamente per l’evento da Antonio Sarti. L’inaugurazione viene accompagnata da una sfarzosa cerimonia.

Negli anni ’20 del ‘900, i pompieri, durante la festa commemorativa della Colonna, hanno consegnato per la prima volta una corona di fiori alla statua della Madonna, in ricordo di quei pompieri che si sono prodigati nell’erigere la Colonna in Piazza Mignanelli.

Il giorno 8 dicembre 1953, papa Pio IX si è recato personalmente al monumento, per assistere al suindicato rituale. Questa consuetudine viene mantenuta ancora oggi.

Per chi fosse interessato, vi suggerisco di leggere le preghiere e discorsi di alcuni papi al cospetto della Colonna.  Riporto i seguenti link:

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/prayers/documents/papa-francesco_preghiere_20141208_immacolata.html (preghiera di papa Francesco)

https://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2011/december/documents/hf_ben-xvi_spe_20111208_immacolata.html (discorso di papa Benedetto XVI)

https://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1993/december/documents/hf_jp-ii_spe_19931208_preghiera-immacolata.html (preghiera di papa Giovanni Paolo II)

Sitografia:

https://www.tv2000.it/blog/2016/12/07/la-colonna-dellimmacolata-la-sua-storia-e-lomaggio-dei-papi/

http://www.trastevereapp.com/aneddoti-e-leggende/8-dicembre-colonna-dellimmacolata/

https://www.papaboys.org/la-colonna-romana-trionfo-dellimmacolata/

Bibliografia:

Album Roma. Giornale letterario e di belle arti vol. XXII, tipografia delle Belle Arti, 1856

Descrizione topografica di Roma e Comarca, loro monumenti commercio, industria, agricoltura, istituti di pubblica beneficenza, santuarii, acque potabili e minerali, popolazione, uomini illustri nelle scienze lettere ed arti con molte altre nozioni utili ad ogni ceto di persone etc. etc., Roma, 1864

G.Romano, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S.Pietro sino ai nostri giorni, Tipografia Emiliana, Venezia, 1856


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