Nuova proposta per l’Albergo dei Poveri: un polo culturale e una via dei Musei


Il Real Albergo dei Poveri è una delle più note strutture della città di Napoli. Progettato dall’architetto Ferdinando Fuga su commissione del Re Carlo III di Borbone, l’Albergo nasce al fine di ospitare le masse di poveri presenti nel Regno. Ad oggi la struttura risulta essere abbandonata e degradata soprattutto se la si guarda dal retro.

Negli ultimi anni ha ospitato alcune mostre ed eventi culturali, come quelli dedicati al corpo umano o ai dinosauri, ma i costi per la gestione superano le possibilità del Comune di Napoli, proprietario del bene. Nicola Perna, Presidente dell’Associazione Vigile del Fuoco “Carlo La Catena“, negli scorsi mesi come riportato dallo stesso Vesuvio Live ha ipotizzato, ancora una volta, la creazione di un polo scientifico, progetto tuttavia snobbato.

Sono diversi, però, gli anni in cui vanno avanti ipotetici lavori che, di fatto, non hanno portato ancora a nulla. Per questo motivo, dunque, l’Albergo dei Poveri è stato al centro delle discussioni del vertice in Prefettura di questi giorni.

Il Comune ha proposto, secondo quanto risportato da Il Mattino, una nuova modalità di gestione del bene napoletano allo Stato presentando l’idea al Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli. Quest’ultimo, in conclusione della seduta, ha promesso al Sindaco De Magistris una “riflessione da allargare a tutto il Governo”.

L’idea è di creare una via dei musei” che parte da Capodimonte, passa per il MANN e si conclude proprio in piazza Carlo III, toccando, nel corso del percorso, diverse tappe: il quartiere Sanità, il cimitero delle Fontanelle, le Catacombe di San Gennaro e quelle di San Gaudioso.

Il progetto prevede, inoltre, una riqualificazione della Galleria Principe, che diventerà sede di laboratori artigianali, e una nuova piazza pedonale nell’area circostante il MANN.

Per quanto riguarda, infine, l’Albergo dei Poveri la richiesta verte attorno l’accelerazione del federal bulding in cui collocare caserme ed enti istituzionali. La struttura settecentesca sarà sede di un museo, entrando effettivamente a far parte della “strada dei musei” ipotizzata dal Progetto.


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