Vanvitelli, un cenotafio per omaggiarlo. Il comitato: “La sua salma non è stata mai trovata”


Nel 2023 ricorrerà il 250° anniversario della morte di Luigi Vanvitelli ( 1° marzo 1773). Per questa occasione è nato un comitato con lo scopo di far erigere all’architetto della Reggia di Caserta un cenotafio (monumento sepolcrale privo dei resti mortali della persona in onore della quale è stato eretto, ndr).

Il comitato

Il comitato è composto da persone che amano il loro territorio e sono accomunate dal desiderio di omaggiare la memoria dell’architetto reale. Nando Astarita, Antonio Ciontoli, Angelo Forgione, Anna Maria Romano, Nicola Tartaglione, Rosanna Cioffi, Annalisa Del Monaco, Lucia Giorgi, Isabella Saccomanno, Sarapatrizia Tortoriello, Rosaria Calabrese, Luigi Ferraiuolo, Nicola Melone, Antonella Serpico, Giuseppe Vozza, sono i membri del comitato che chiede di esprimere con un segno tangibile la gratitudine dei casertani verso l’architetto che ha arricchito il territorio con un’opera patrimonio dell’Umanità.

Nel 2023 ricorrono i 250 anni dalla morte di Vanvitelli – dice Nando Astarita, cultore di storia locale e appassionato divulgatore di essa specie col Gruppo FB “ Reggiando”  e purtroppo l’evento rischia di essere celebrato senza una tomba. Infatti, stando ai documenti, alla sua morte nel 1773 sarebbe stato inumato nella chiesa di San Francesco di Paola a Casagiove, ma la tomba non è stata mai trovata forse perché mai veramente cercata“.

Addì 1 marzo 1773

Passò da questa a miglior vita il Sig. Don Luigi Vanvitelli Ingegnere del Re munit con tutti i Sacramenti, nella Terra di Caserta, dove abitava, e per sua Divozione volle, e fu seppellito nella nostra Chiesa Parrochiale di S.Francesco di Paola della Città di Caserta.

Dal libro dei morti (foto di Associazione Culturale Luigi Vanvitelli)

Caserta dimentica Vanvitelli

Caserta – continua – è stata sempre irriconoscente a Vanvitelli perché quando nel I centenario dalla morte (1873) venne eretta la statua che ora sta nell’omonima piazza, fu soprattutto per uno scopo politico. Da poco era avvenuta l’Unità d’Italia e Caserta sospettata di essere una città ancora borbonica decise di mostrarsi unitaria erigendo una statua a Vanvitelli, l’architetto che decisamente legato ai Borbone consentiva di non rinnegare il passato ma che dall’altra essendo d’indiscussa fama non poteva destare sospetti. Inoltre in quella stessa occasione  venne posta una targa per indicare la casa in cui era vissuto e morto su un palazzo che all’epoca di Vanvitelli non esisteva ancora, un falso storico durato 150 anni e fatto cessare grazie ad una petizione online promossa dal nostro Gruppo. La targa oggi sta sulla vera casa che è da tutt’altra parte, vicino alla chiesa di Sant’Elena, dove Vanvitelli aveva una finestrella attraverso la quale seguiva la messa“.

Noi – prosegue – chiediamo un cenotafio in occasione di questa celebrazione come segno di riconoscenza verso un personaggio che ha consentito a Caserta di passare da semplice paesotto di campagna a luogo conosciuto in tutto il mondo. Così a qualunque turista, visitatore o semplice appassionato, fino a quando mancherà una tomba, potremmo almeno offrire un cenotafio che lo ricorda“.

Luigi Vanvitelli merita il rispetto e la riconoscenza di tutti, soprattutto di noi casertani che ogni giorno abbiamo la fortuna di godere di quello spettacolo che è la Reggia di Caserta. I 250 anni dalla morte devono essere dunque l’occasione per riscattare la nostra ingratitudine e per omaggiarlo doverosamente visto che grazie a lui oggi Caserta col suo Palazzo Reale, è uno dei luoghi più visitati d’Italia.


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