FOTO/ Chiesa di S. Matteo a Castellammare di Stabia: antico luogo di devozione a Santa Rita


La chiesa di San Matteo è una chiesa monumentale situata nella zona collinare di Castellammare di Stabia ed è anche un luogo di antica devozione a Santa Rita da Cascia.

Storia della chiesa di San Matteo

Chiesa di S. Matteo-Castellammare di Stabia

La costruzione della chiesa risale al XVI secolo e probabilmente fu voluta da Roberto d’Angiò, quando a seguito della sua guarigione, in segno di gratitudine, decise di edificare dodici chiese a Castellammare di Stabia, ognuna dedicata ad un apostolo. La statua dedicata a S. Matteo, posta all’esterno, fu invece edificata dalle maestranze del cantiere navale di Castellammare nel periodo fascista.

Statua di S. Matteo

Durante il corso degli anni, la chiesa ha subito numerosi restauri ed ha avuto sempre un ruolo rilevante nella vita reale stabiese. La corte borbonica, infatti, utilizzava la chiesa per le funzioni religiose e per richiedere l’aiuto divino durante le battaglie.

Durante il XIX secolo la chiesa versava in condizioni precarie, come testimoniato da diverse notizie raccolte nell’archivio comunale, in cui venivano richieste riparazioni urgenti a causa delle crepe e della mancanza di fondi erogati dal comune. La chiesa subì, soprattutto durante gli anni ’30 del XX secolo, numerosi lavori di rifacimento.

I lavori di restauro e il culto di Santa Rita

Chiesa di S. Matteo-ingresso

All’inizio del XX secolo vi furono numerosi lavori di restauro. Mons. Alfredo Santaniello fece affrescare la volta principale della Chiesa con dipinti a tempera, dedicati a S. Matteo, opera del prof. Luigi Scorrano (1849 – 1924), noto artista leccese.

Mons. Santaniello introdusse inoltre il culto di Santa Rita, la patrona della comunità, che rende la chiesa di San Matteo un importante luogo di devozione per numerosi pellegrini. Fu sua l’idea di dedicare una cappella alla Santa dei casi impossibili, già oggetto di una forte devozione popolare da secoli, ma canonizzata soltanto nel 1900 da Papa Leone XIII.

Una targa posta nella cappella di S. Rita ricorda quello che Mons. Santaniello interpretò come un segno divino. In occasione della messa d’oro per i 50 anni dalla sua ordinazione sacerdotale, celebrata nel 1950, ricorreva anche il 50° anno dall’avvenuta canonizzazione di Santa Rita.

Dopo le dimissioni del Parroco Santaniello, la Parrocchia fu affidata alla Provincia del SS. Cuore di Gesù di Napoli. Venne nominato il Vicario P. Paribello, che completò i lavori di rifacimento, tra cui i rivestimenti, la pavimentazione con marmi ricavati dalle tombe dismesse del cimitero di Castellammare e vari intonaci e pitturazioni.

La struttura della Chiesa di San Matteo

La chiesa è in stile romanico-barocco, aperta su un ampio sagrato e preceduta da una breve scalinata. Vi è un’unica navata con due piccoli corridoi laterali, realizzati nel corso del XX secolo. Sul lato destro troviamo il battistero in marmo con raffigurazione degli stemmi borbonici, una statua di Gesù Crocefisso, risalente al XVIII-XIX secolo ed una di Maria Addolorata. In più vi è una statua di santa Teresa di Lisieux, un altare minore, sul quale è posizionata una statua del Sacro Cuore di Gesù.

Sul lato sinistro, la volta è affrescata con scene della vita di santa Rita, dove è presente anche un quadro della Madonna di Costantinopoli del 1530. Sull’altare è posta la statua in cartapesta dell’Immacolata Concezione, rifacimento dell’originale di epoca borbonica.

Quest’ultima era rivestita con abiti ricamati, mentre la nuova statua presenta un manto celeste con veste gialla e bianca e un serpente sotto ai suoi piedi. A seguire poi, poste una di fronte all’altra, troviamo la statua di sant’Agnese, recante in braccio un agnello, e quella di sant’Apollonia.

La cappella di Santa Rita e il campanile

Sull’altare maggiore è posta la statua di san Matteo, mentre ai piedi della mensa vi sono numerose reliquie di santi. Al lato destro dell’altare maggiore sono presenti il quadro della Madonna del Carmelo e una statua di san Francesco morto.

È sul lato sinistro che si apre la cappella di Santa Rita, con statua della santa in cartapesta. La statua in questione sostituisce quella originale, alta 85 cm e realizzata dalla fusione di oro e argento con una corona di diamanti, conservata in altre stanze della chiesa.

Cappella di Santa Rita

Nella parte alta della cappella sono affrescate scene della vita di santa Rita, eseguite nel 1948 da Francesco Filosa. Lungo la navata centrale si apre una nicchia, che contiene la statua di sant’Antonio da un lato e quella di san Giuseppe dall’altro. La volta è stata affrescata alla fine del XIX secolo e reca una raffigurazione di santa Margherita e tre scene della vita di san Matteo: la Chiamata, l’Apoteosi e la Guarigione della principessa etiope.

Santa Rita in preghiera

Santa Rita sul letto di morte

Santa Rita-Il miracolo della rosa

Accanto alla chiesa sorge il campanile, costruito nel 1931, con campane benedette l’anno successivo; sul sagrato è presente una statua in bronzo di san Matteo, realizzata nel 1938, nel cantiere navale di Castellammare di Stabia. Adiacente alla chiesa fu inoltre realizzato, nei primi anni del XX secolo, un ospizio per poveri, oggi casa di cura per anziani gestita dalle suore francescane.

Santa Rita: la santa dei casi impossibili

Santa Rita è una delle sante più amate in tutto il mondo. Le testimonianze dei miracoli accaduti grazie a Santa Rita sono talmente numerose che è stata proclamata dal popolo di fedeli “santa dei casi impossibili”, in quanto, così come Rita ci ha insegnato, se ci si affida a Dio, tutto può accadere.

Santa Rita, il cui nome originario era Margherita Lotti, è stata una figlia, moglie, madre, vedova, monaca e infine, una santa. Innumerevoli sono i valori che Santa Rita ci ha trasmesso: la libertà, la generosità, la forza, la fedeltà. Ci ha insegnato che essere forte significa avere compassione, per soffrire con chi soffre e soccorrere ogni dolore: è in questo modo che ci avviciniamo ancora di più a Dio.

Donna del dialogo e della riconciliazione, Santa Rita si rivolge non soltanto ai cristiani, ma anche a coloro che hanno un credo diverso da quello cristiano. La strada che ci suggerisce è fatta di umiltà, generosità, fede e sul raggiungimento della pace grazie al dialogo.

La Chiesa di San Matteo rappresenta, dunque, ancora oggi, un luogo di culto di grande importanza, che attrae numerosi pellegrini e devoti a Santa Rita da Cascia, una donna straordinaria, esempio di umiltà e fedeltà assoluta. Come spiega il parroco di San Matteo, Don Mario Cavaliere, in molti vengono a portare un ex voto a Santa Rita o a prendere una delle sue rose benedette.

Anche in tempi di pandemia, nonostante non ci sia stata più l’affluenza di prima, in molti sono venuti a rendere omaggio alla Santa. “Io posso testimoniare che le grazie realmente ci sono“, afferma Don Mario, “sia perché i fedeli mi raccontano delle grazie ricevute, sia perché ho visto personalmente dei miracoli, piccoli o grandi che siano.

Possiamo dire che Santa Rita è davvero miracolosa. Ancora oggi la invocano in tanti perché la sua storia suscita curiosità: prima di essere santa è stata donna, con tutti gli aspetti che una donna può assumere (moglie, madre, vedova e suora), e con tutte le difficoltà che implicava all’epoca l’essere donna”.

Fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Matteo_(Castellammare_di_Stabia)

https://www.saces.it/saces/referenze/chiesa-di-san-matteo.html

https://santaritadacascia.org/la-santa/messaggio/

 


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