Il valore dell’associazionismo: intervista al gruppo solidale “Cittadini per l’ambiente”


Qualsiasi contesto sociale diviene arido se vengono a mancare opportunità di partecipazione, scambio di idee e spirito di condivisione. E’ proprio da quel dinamismo che si propaga dalla libera elargizione di tempo ed energie dei singoli al collettivo che nascono le soluzioni più efficaci ad alcuni problemi grandi o piccoli che attanagliano interi contesti urbani o la quotidianità di individui soli o in difficoltà. Troppo spesso alcuni si limitano a puntare meramente il dito verso gli enti preposti dinanzi al piattume che ostacola il cambiamento, ad indignarsi dinanzi alle condizioni di degrado ed indigenza e ad alzare veementemente i toni per reclamare i diritti negati senza però agire fattivamente in direzione del cambiamento tanto agognato.

Per fortuna però ci sono anche tanti singoli cittadini e libere associazioni che hanno invece capito l’importanza della solidarietà e dell’immolarsi per il bene comune. Per fare tutto questo non è richiesto nulla di trascendentale o proibitivo, è sufficiente una piccola porzione del proprio tempo e anteporre qualche volta il pronome <Noi> rispetto ad <io>. Ascoltare le storie di chi sa pensare anche al prossimo sa sempre essere fonte di fiducia sociale e ristoro emotivo, soprattutto nell’epoca della pandemia da Coronavirus che ha pesantemente insidiato questo slancio positivistico all’incontro e all’azione. Stavolta è il turno dell’associazione “Cittadini per l’Ambiente” che opera da circa sette anni nel territorio di San Giuseppe Vesuviano. Depositaria delle memorie e dei contributi futuri di questo solerte e poliedrico sodalizio è Gina Meo, uno dei fondatori dell’Associazione che ha concesso una proficua intervista per raccontare le esperienze di cui, insieme a tutti gli altri attivisti, è stata tra i promotori ed i protagonisti.

Quali sono i prodromi che hanno portato alla nascita della vostra associazione?

Tutto nacque quasi per caso quando, nel 2012, un nutrita schiera di cittadini partecipò alla “marcia dei fanghi” con la quale si cercò di calamitare le attenzione di tutti sui nefasti effetti che lo sversamento dei reflui nella vasca in località Pianillo provocava all’ambiente e alla pubblica salute. Dopo questa manifestazione un gruppo di partecipanti sentì l’esigenza sia di tenersi in contatto per lo scambio di informazioni e idee su tematiche ambientali e culturali che di dare vita ad un’attività di cooperazione stabile e ben strutturata. Gli incontri nei mesi successivi s’intensificarono sempre più e la sintonia di vedute e intenti portò, circa sette anni fa, alla nascita vera e propria della nostra associazione, ovviamente no profit e, lo rimarco con orgoglio, assolutamente apartitica.

Quanti volontari fanno parte della vostra associazione?

Inizialmente nel 2014, anno di fondazione di questo fantastico sodalizio, il gruppo operativo era composto da cinque persone me compresa, tutte prevalentemente adulte. Poi però col tempo molti giovani hanno perorato le nostre iniziative e hanno espresso il desiderio di far parte di questo progetto e ad oggi possiamo contare più di venti attivisti. Ad ognuno di essi vengono affidate specifiche mansioni afferenti ad uno stesso evento o a progetti separati e tra tutti loro c’è, e dev’esserci gioco forza, grande spirito di organizzazione ed un affiatamento che va sempre più consolidandosi ad ogni nuova attività.

A quale “platea” è maggiormente indirizzato l’operato delle vostre attività?

Ovviamente cerchiamo di sensibilizzare tutta la cittadinanza sulle tematiche di cui dibattiamo, ma è soprattutto ai giovani e ai giovanissimi, i quali rappresentano il terreno più fertile, che ci rivolgiamo con maggiore vigore. Ragion per cui sin dagli esordi abbiamo coinvolto, grazie anche alla collaborazione dei dirigenti scolastici e degli insegnanti, gli studenti delle elementari del I Circolo Didattico in attività che prendevano spunto anche da alcune campagne di sensibilizzazione ed educazione promosse dalla Comunità Europea, come “Let’s Clean-up“,”M’illumino di meno“, “La festa dell’albero” e tante altre. Successivamente la locale Amministrazione, notando la valenza formativa delle nostre iniziative ci ha chiesto di chiamare in causa gli istituti di tutti gli altri circoli ubicati sul territorio, presentando un progetto ad un afferente bando di gara, anche se poi gli ultimi sviluppi sono stati purtroppo minati dal mesto avvento della pandemia.

Come sono state attuate nel concreto le campagne sostenute dalla Comunità Europea a livello locale?

Sono tanti gli avvenimenti che si potrebbero annoverare come ad esempio quando, in occasione della concomitanza del “Let’s Clean-up”, insieme ai bambini del I Circolo abbiamo ripulito da rifiuti e erbacce la sede viaria dell’ex ferrovia Torre Annunziata-Cancello sulla quale verrà inaugurata la pista ciclabile oppure quando, durante le giornate dedicate all’iniziativa “M’illumino di meno”, abbiamo coinvolto per un paio di anni alcune attività di ristorazione sulle iniziative che promuovono il risparmio energetico a livello globale, anche mediante alcune serate a tema in cui gli avventori hanno cenato a lume di candela. Particolare successo ha avuto inoltre la rubrica “Dove lo butto?”, un appuntamento che si è tenuto fino a poco tempo prima che sopraggiungessero le restrizioni imposte dal Governo e in cui abbiamo allestito, alcune domeniche mattina, dei gazebo con cartellonistica illustrativa e invitato i bambini, accompagnati dai propri genitori, a partecipare a dei quiz a premi e ad assistere a delle brevi rappresentazioni informative sull’importanza della differenziazione dei rifiuti e sul come eseguirla correttamente.

Come avete rimodulato le vostre attività durante questi mesi di pandemia?

Ovviamente la pandemia ha impedito temporaneamente tutti gli eventi di aggregazione ma nonostante questo le nostre attività, seppur attraverso altri canali, non si sono mai fermate e anche in questo periodo contrassegnato dal distanziamento sociale possiamo orgogliosamente annoverare un nutrito florilegio di iniziative sia didattiche che solidali. Abbiamo partecipato insieme ad altre associazioni e a privati cittadini all’evento Hackathon presentando cinque progetti sul tema dell’economia circolare dei quali ben tre sono stati scelti dopo una votazione e che presto dovrebbero essere testati al prossimo Village-Lab organizzato dall’ente pubblico UCSA.
Sul fronte delle attività solidali c’è sicuramente da menzionare il sostegno dato alla Caritas per l’aiuto alle famiglie disagiate o che maggiormente hanno risentito dell’attuale crisi occupazionale causa Covid, attivandoci con cadenza quindicinale per la raccolta dei prodotti alimentari di prima necessità del Carrello Solidale fuori ai supermercati aderenti all’iniziativa. Anche il supporto allo studio è uno degli aspetti precipui della nostra organizzazione; a questo proposito ricordiamo l’attesissima inaugurazione, nelle strutture del Centro Giovanile ubicato in un’ala del seminario di via Croce Rossa, dell’aula studio, nata grazie ad una convenzione tra il Comune di San Giuseppe Vesuviano ed appunto il Centro Giovanile, il quale ha poi chiesto alla nostra associazione di gestirne orari di apertura e prenotazioni on line. Il debutto operativo di questa sala, dotata di connessione veloce ad internet e di ampie postazioni, è stato molto apprezzato da tantissimi studenti, per alcuni dei quali la chiusura delle biblioteche dei vari plessi scolastici o dei vari atenei universitari aveva rappresentato un deterrente logistico, sia per chi magari nella propria abitazione deve condividere i propri spazi con altri familiari e dunque non riesce a godere della dovuta tranquillità e sia per chi magari non dispone di un’adeguata connessione ad internet e quindi in quest’ultimo caso l’aula studio costituisce anche un modo per appianare le disparità sociali che sussistono tra i vari discenti. Attualmente le postazioni disponibili sono quattordici, ragione per la quale siamo risoluti nel garantire il continuo riciclo dei prenotati mediante l’assegnazione di un numero massimo di ore settimanali per ogni utente, in modo da dare a quante più persone possibili l’opportunità di usufruire dell’aula studio e non magari ad una solita cerchia di persone; tuttavia si sta cercando di aumentare le sedute disponibili attrezzando un’altra aula attigua. 

  –Ci sono in cantiere delle iniziative di tipo culturale?

Si, abbiamo da poco inaugurato degli incontri a tema letterario in cui gli scrittori emergenti potranno presentare i loro libri e farsi conoscere. L’idea è nata proprio grazie all’aula studio; infatti poco dopo la sua inaugurazione volevamo dotarla anche di una piccola biblioteca, da allestire mediante una sorta di “baratto del libro” con il quale chiunque voglia può prestare alla comunità o anche donare alla nostra associazione libri che ha già letto o per i quali non abbia più spazio in casa e a sua volta prenderne in prestito degli altri, da restituire dopo un periodo di tempo concordato. Questa iniziativa è in perfetta armonia sia con la tematica dell’economia circolare a noi tanto cara e sia con quello spirito di condivisione e di divulgazione conoscitiva e formativa di cui ci facciamo da sempre portavoce. E dunque la messa a punto di questa biblioteca, il cui allestimento coincideva con l’avvicinarsi della giornata mondiale del libro che si è tenuta lo scorso 23 aprile, ci ha dato lo spunto per dare il via a questi appuntamenti letterari, alcuni dei quali si sono già tenuti -ovviamente solo on line- come l’intervista sui nostri canali telematici alle giovani autrici Martina Annicelli e Irene Mascia; tuttavia non è da escludersi a breve, restrizioni permettendo, l’invito dei prossimi scrittori nella nostra sede. In questa prima fase gli incontri non avranno una cadenza “fissa”, anche perché è un ambito per noi nuovo e dobbiamo ulteriormente estendere e consolidare le reti relazionali in questo campo, ma la voglia di metterci in gioco e di immergerci in nuovi ambiti è forte e anche grazie al passaparola dei tanti giovani che gravitano, anche non attivamente, attorno alla nostra realtà e alle condivisioni e gli inviti sulle piattaforme sociali siamo fiduciosi nel poter presto dire la nostra in questo campo ed ergere un valido avamposto anche nel mondo della divulgazione autorale. Parallelamente a questa attività però stiamo cercando di dare spazio anche ad altre espressioni artistiche, come la pittura e la fotografia. Ad esempio abbiamo da poche settimane dato il via ad una sorta di contest nel quale giovani pittori locali possono mandarci una foto di un loro dipinto; tutte le foto vengono poi postate nella nostra pagina Instagram e gli utenti che ci seguono possono esprimere la loro personale preferenza. L’opera più votata verrà esposta per un mese in uno spazio che abbiamo allestito qui nel Centro Giovanile e, in contemporanea, partirà un successivo contest tra nuovi partecipanti per eleggere la raffigurazione vincitrice del mese successivo e così via. Sia per il “vincitore del mese” che per tutti gli altri artisti in gara sarà un modo molto stimolante per farsi conoscere e per condividere con una più ampia platea la dimensione intima e sensoriale del loro estro creativo.

Nonostante il frangente storico molto limitante che stiamo vivendo da ogni idea siete in grado di cogliere lo spunto per ulteriori evoluzioni, questo è da lodare…

In effetti tutte queste restrizioni potrebbero intorpidire i buoni propositi di chiunque ma chi ha realmente voglia di concretizzare i propri ideali riesce facilmente ad adeguarsi alle circostanze e ad esprimerli, seppur in altre forme, in modo altrettanto coinvolgente ed incisivo. Non bisogna mai fermarsi, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo, anzi è proprio in momenti così difficili che il volontariato e l’associazionismo riscoprono il loro senso più nobile e profondo. Ovviamente l’augurio è che le restrizioni a breve siano solo un lontano ricordo e che i prossimi eventi che ci vedranno coinvolti siano impreziositi dagli aspetti fondanti e caratterizzanti il nostro operato, vale a dire lo spirito di aggregazione e la partecipazione attiva. 

Cittadini per l’ambiente come tante altre realtà, che narrano di contatto umano, voglia di migliorarsi e migliorare il circostante, senso di appartenenza al territorio e desiderio di sentirsi utili, per gli altri e per se stessi. L’auspicio è che presto tutte le associazioni di volontariato sparse sul territorio nazionale possano ripristinare nella forma originaria tutte quelle attività che prevedono la socializzazione e la sensibilizzazione delle coscienze comuni su temi di fondamentale rilevanza e che tutte le amministrazioni, oltre che a sostenerne le iniziative, prendano spunto per dotare i territori di spazi adeguati e strutture attrezzate per l’inclusione sociale, lo sport e la formazione civica dei giovani, che troppo spesso latitano in molte aree del Mezzogiorno.


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