L’attore Aldo De Martino: “Il mio esordio al teatro dei sordi, ora divenuto un bar”


L’attore Aldo De Martino e il suo esordio nel teatro di Posillipo.

Aldo De Martino, classe 1947,  è un attore e cabarettista di Portici che da ben 57 anni dona ai palcoscenici italiani la sua bravura. Una carriera che dura da più di mezzo secolo quella di De Martino, che ha visto colleghi del calibro di Sofia Loren, Jack Lemmon,  Marcello Mastroianni, Giuliana De Sio e registi come Ettore Scola, Luciano De Crescenzo, Vincenzo Salemme e Carlo Verdone.

Un passione coltivata inizialmente sui migliori palchi italiani, ma che nel 1969 ha avuto la svolta: supera un provino alla Rai e inizia una lunga carriera televisiva. Film e sceneggiati richiedono la sua presenza e così mostra la sua bravura in: Un Posto al Sole, La Squadra, Mi manda Picone, Il mistero di Bellavista, Maccheroni e così via.

Ma Aldo De Martino, nonostante la sua fama nazionale, ricorda sempre le sue radici e il suo punto di partenza. Nei giorni passati, infatti, il noto attore ha affettuosamente condiviso con i suoi fan sulla sua pagina social un intimo ricordo: il suo esordio. “Ecco, dove, 53 anni fa, esattamente il 15 luglio 1968, a Posillipo (NA) in via Boccaccio, ho iniziato il mio percorso teatrale con il TEATRO DEI SORDI.” scrive De Martino sul suo profilo Facebook.

Poi prosegue: “Lo spettacolo cabaret dal titolo: AUTOMITOMOBILEMANIA, di Umberto Franzese, Enzo Manzoni, Di Iorio. Scene di Ettore Forestiere e Loreto Faralli. Con Achille Renzullo, Orsola di Martino, Laura del Piano, Claudio Veneziano e, naturalmente, io. Regia di Guido de Asmundis. Le musiche originali erano del maestro Luciano Luisi, che le eseguiva al piano, dal vivo”. 

Una condivisione bellissima, quella regalata dall’attore della Rai, che però si scontra immediatamente con una triste realtà. A oggi, purtroppo, il Teatro dei Sordi non esiste più e a prendere il suo posto nel ridente quartiere di Posillipo è stato un bar e sala per feste.

Troppo spesso, infatti, luoghi emblema d’espressione artistica e culturale si ritrovano a dover chiudere definitivamente i propri sipari, come accaduto anche al Teatro Sancarluccio. 


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