Frida Kahlo: l’artista partenopeo Jorit dedica un murales alla pittrice


Frida Kahlo nasce nella periferia di Città del Messico, nel 1907; alla pittrice però piace dire di essere venuta al mondo nel 1910 – anno della rivoluzione messicana, di cui si sentiva figlia. Tra il 16 e il 20 del maggio scorso, l’artista partenopeo Jorit le ha dedicato una gigantografia.

L’istallazione si trova nella Piazza delle palme della Reggia Designer Outlet, in provincia di Caserta. L’opera sarà in esposizione fino a novembre 2021 e il compenso della vendita è stato devoluto a Medici senza Frontiere, durante il 50esimo anno dalla nascita dell’associazione benefica.

Frida Kahlo, la pittrice figlia della rivoluzione

Diversi tragici eventi hanno plasmato la vita di Frida Kahlo: primo di tutto, un incidente in tram che all’età di diciotto anni la costringe ad indicibili sofferenze (la colonna vertebrale spezzata in tre punti, femore e costole frantumati, la gamba sinistra fratturata in undici punti, il piede schiacciato, la verginità persa per una trave che le attraversa il bacino).

In un lungo periodo di convalescenza Frida esplora con voracità la libreria paterna; inizia a dipingere e da allettata lavora le sue tele, tramite uno specchio posizionato sul soffitto. Obbligata dal periodo di convalescenza, si dedica principalmente agli autoritratti. “Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio” afferma.

Nonostante le tante difficoltà, Frida Kahlo è profondamente innamorata della vita, appassionata e legata alla storia del suo popolo, sensibile alle difficoltà di indigenti e umili.  Da Diego Rivera riceve influenze naif, che la portano a dipingere autoritratti ispirati all’arte popolare e alle tradizioni precolombiane. La sua intenzione è di affermare la propria identità messicana con richiami alle civiltà native. Banalmente anche tramite il vestiario, con abbondante uso di gioielli e fiocchi.

Dal 1938 la sua attività pittorica si intensifica, per un breve periodo gli elementi della tradizione messicana classica si uniscono a quelli della produzione surrealista – “La magica sorpresa di trovare un leone nell’armadio, dove eri sicuro di trovare le camicie“.

La sua espressione artistica però è più vicina al simbolismo, una maniera di spiegare la vita piuttosto che una fuga da quest’ultima, un’immersione nel subconscio. In ogni caso, se il rapporto difficile col suo corpo sofferente è punto cruciale dell’arte  n una prima fase (Ospedale Henry Ford, La colonna rotta, Senza speranza) i suoi orizzonti poi s’evolvono, di pari passo con la guarigione e la possibilità di esplorare la vita.

Per diversi anni la sua opera è passata in sordina. Nonostante le diverse mostre dedicatele, solo a partire dagli anni novanta la pittrice ha avuto un riconoscimento più ampio, soprattutto a livello popolare, diventando anche simbolo della libertà sessuale e del femminismo.

La mia artista donna preferita, rivoluzionaria e bellissima nel suo essere unica!” così viene descritta da Jorit. Frida, come tutti i soggetti rappresentati da Jorit, è marchiata sul volto da strisce tribali colorate di rosso.


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