La Via Appia Antica candidata a Patrimonio Unesco: la “regina delle strade” orgoglio del Sud

La Via Appia Antica sarà candidata a Patrimonio dell'Umanità Unesco


La Via Appia Antica sarà candidata come Patrimonio dell’Umanità Unesco. Lo ha annunciato Dario Franceschini, affermando che il Ministero della Cultura presenterà la richiesta il 1 ottobre alle 15:00 a Firenze, nell’ambito di TourismA – Salone Archeologia e Turismo Culturale.

La Via Appia Antica: un percorso che si svolge quasi interamente al Sud

La Via Appia Antica è un patrimonio che coinvolge 74 comuni di 4 diverse regioni: Campania, Lazio, Puglia e Basilicata. La strada collegava Roma a Brindisi, uno dei porti più importanti dell’antichità, da dove partivano le rotte commerciali per la Grecia e l’Oriente. I Romani la ritenevano la regina viarum, regina delle strade, non solo per la sua importanza economica e sociale, ma anche perché si tratta di una delle opere ingegneristiche più avanzate del mondo antico. Ancora oggi tratti di strada continuano ad emergere e sono percorribili, nonostante la sua costruzione sia cominciata oltre 2300 anni fa.

“Si tratta di una grande operazione di tutela e valorizzazione a livello globale di uno straordinario patrimonio culturale del Sud Italia – dichiara il Ministro della Cultura, Dario Franceschini – una via che per millenni ha unito Oriente e Occidente e lungo la quale la cultura greca ed ellenistica è penetrata nella romanità. Il ministero sta investendo sulla tutela dei monumenti e sulla valorizzazione della via Appia oltre 22 milioni di euro”.

Via Appia Antica Patrimonio Unesco: 74 comuni e 4 regioni coinvolti

28 uffici del Ministero, 4 regioni, 13 città metropolitane e province, 74 comuni, 14 parchi, 25 università, oltre a numerose comunità territoriali, si sono uniti per tutelare, valorizzare e promuovere la candidatura di questo sito, che si sviluppa quasi per intero nel Mezzogiorno d’Italia. Il percorso integrale della prima consolare romana ad essere tracciata parte da Roma per arrivare a Brindisi, con la variante traianea che invece collega tra loro le città di Brindisi e Benevento.

L’antico asse di comunicazione, il primo concepito come “via publica”, fu il prototipo dell’intero sistema viario romano che, con i suoi 120.000 km di lunghezza complessiva, costituisce ancora oggi il nerbo dell’articolata viabilità del bacino del Mediterraneo. Le ben conservate testimonianze infrastrutturali, archeologiche, architettoniche, funerarie e civili della via Appia, distribuite lungo l’intero tracciato, rappresentano un patrimonio culturale di eccezionale valore che è necessario tutelare e valorizzare.

Il Ministero della Cultura, per sostenere la candidatura, sta inoltre investendo ingenti cifre nel restauro e nella valorizzazione di alcune evidenze archeologiche situate lungo il percorso della strada, contribuendo così a rivitalizzare lo straordinario patrimonio culturale del Mezzogiorno.


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