L’antico re dei finimenti: ‘O guarnamentare


Da un po’ di tempo ormai, noi di Vesuvio Live, viaggiamo nel passato per ripercorrere quelli che sono gli antichi mestieri napoletani, alcuni sono tutt’oggi praticati, altri di uso frequente nei tempi antichi oggi sono completamente scomparsi, ed altri ancora hanno fatto proprio la storia di Napoli, ma tutti in un modo o nell’altro, resteranno memorabili.
Oggi il nostro viaggio bussa alla bottega di un altro uomo, ‘o guarnamentare. Chi era?

Anticamente, prima che le automobili venissero inventate, o comunque destinate alla maggior parte della popolazione, ogni mezzo di trasporto era trainato dai cavalli. A tal proposito, tutto quello che era legato al cavallo e al suo utilizzo, rappresentava un determinato mestiere. In questo caso, ‘o guarnamentare, nome che deriva dal termine napoletano “guarnamiente” con cui si indicano tutti gli accessori indossati dai cavalli, come staffe, redini, sella e quant’altro,  era il sellaio, cioè colui che produceva le selle, ma anche il resto di tutti i finimenti.

‘O guarnamentare, oltre ad essere abilissimo nella lavorazione delle pelli, era anche particolarmente capace in quella del metallo, che molto spesso utilizzava per decorare le selle con borchie o particolari abbellimenti in ottone e ferro.
Anticamente una sella personalizzata identificava il ceto sociale dei proprietari del cavallo, per cui una sella più elaborato e con fregi particolari, era simbolo di famiglie facoltose e nobili.

Gli utensili da lavoro che ‘o guarnaamentare utilizzava, erano cere per lucidare le morse, trincetti, martelli, pinze e la lesina, impiegata per forare le pelli e prepararle alla cucitura.
Ovviamente questo antico mestiere si è completamente estinto, ma se in giro qualcuno ancora conserva delle selle o altri finimenti originali dell’epoca antica, noterà la differenza con quelli moderni, una differenza abissale e forse un briciolo di invidia per l’eccelsa bravura degli antichi artigiani prenderà il sopravvento.


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