L’aerarium-tabularium di Sessa Aurunca. Il tesoro e l’archivio dei romani


Incastonata come una gemma a nord tra i Monti Aurunci e a sud dal Monte Massico, delimitata ad ovest dalle pendici del vulcano spento del Roccamonfina e lambita più verso est dalle acque del Mar Tirreno troviamo la cittadina di Sessa Aurunca.

Il nome stesso ci ricorda che un tempo il territorio era abitato dall’antica popolazione degli aurunci ma ben presto i romani incantati da questa meravigliosa location “naturale” e consapevoli del controllo che potevano esercitare sulla vastità dei territori tra il basso Lazio e la Campania fondarono nel 313 a.C. la colonia di Suessa, che non a caso nel toponimo rievoca l’incantevole scenario in cui si trova derivando infatti il termine dal latino sessio ovvero dolce collina. Le vestigia dell’antica Suessa convivono oggi con l’attuale centro storico di Sessa Aurunca, inglobate al suo interno e costrette ad una forzata convivenza con la nostra urbanistica contemporanea, come spesso accade nel nostro Paese, che lascia giusto lo spazio necessario per far riaffiorare i fasti del passato e riportarci indietro nel tempo, a quando per esempio, tra il I ed il II secolo d.C. la cittadina fu oggetto di un importante programma di monumentalizzazione voluto dall’imperatore Adriano e fortemente appoggiato dalla sua famiglia, in special modo dalla cognata Matidia Minore, il cui nome, legato a numerose attività, rimarrà in eterno a ricordare il suo operato.

Ed è proprio alla ricchissima Matidia Minore che si deve la realizzazione di un complesso monumentale, ubicato nell’area nord-orientale del foro romano, ora inglobato all’interno di Palazzo Tiberio, ad angolo con l’antico cardo maximus, l’odierno Corso Lucilio, intitolato al famoso poeta satirico che qui nacque nel 90 a.C.

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A protezione sia dell’erario che del tabulario vi era un piccolo vano adibito a postazione di guardia in cui alloggiavano gli addetti alla sorveglianza. Dalla loro stanza era possibile scendere mediante una gradinata direttamente al tabulario, un’ampia sala a pianta rettangolare illuminata da due lucernari, per poi accedere da lì all’interno dell’erario. In realtà l’ingresso del caveau era protetto ulteriormente da una grata o una saracinesca metallica in scorrimento verticale come testimoniato dagli incavi di alloggiamento perfettamente visibili ai lati dell’apertura.

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L’aerarium vero e proprio presenta una suggestiva pianta trilobata costituita da tre bracci chiusi da absidi con semicupole e illuminato da tre lucernari, uno per braccio. Il complesso verrà definitivamente abbandonato in epoca tardoantica, tra il IV e il V secolo d.C. e verrà riutilizzato come fondamenta in strutture di epoca medievale.

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Grazie ai volontari della Pro Loco “Sessa Aurunca” che hanno come obiettivo la promozione culturale e la pubblica fruizione dei siti cittadini, è possibile mediante visite guidate, visitare il complesso oltre a numerosi monumenti della città, come il teatro romano ed il criptoportico, il castello ducale e la cattedrale.

Per info è possibile contattare la Pro Loco all’indirizzo info@prolocosessaaurunca.it oppure consultare la pagina Facebook, Pro Loco Sessa Aurunca.

BIBLIOGRAFIA:  

S. Cascella, “Matidia Minore, la Bibliotheca Matidiana e il Foro di Suessa (Sessa Aurunca – Ce): considerazioni preliminari sullo scavo del cosiddetto Aerarium”, in Oebalus, 8, 2013, pp. 147 ss.;

T. Demasi, “Memorie historiche degli Aurunci”, Sessa Aurunca 2000;

G. Tommasino, “La dominazione degli Ausoni in Campania, Sessa Aurunca e i suoi avanzi archeologic”i, Santa Maria Capua Vetere, 1991.

SITOGRAFIA: Visitsessa.com


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