Malacarne: la vera origine di questa terribile offesa napoletana


Napoli – Nel film “Il Camorrista” compare il personaggio di Don Antonio “‘O Malacarne”, un terribile criminale che controlla il carcere di Poggioreale. Il suo potere cessa quando Don Saverio, detto “‘O Professore” ed alter ego cinematografico di Raffaele Cutolo, lo sfida a duello e conquista con furbizia il controllo della struttura a sue spese. Il nomignolo di “malacarne” non è solo uno dei tanti soprannomi utilizzati nel gergo criminali, ma una delle più gravi offese napoletane.

Dare a qualcuno del “malacarne” equivale a definirlo una persona disonesta, malvagia e capace di qualunque bassezza. L’origine di questo improperio deriva dal campo delle macellerie: la malacarne è, infatti, l’insieme dei tagli più bassi ed economici del banco del macellaio. Un modo dispregiativo, quindi, di paragonare una persona ad un qualcosa di tanto misero e di bassa levatura.

Tuttavia, a nostro avviso, è l’origine del termine potrebbe essere meno legata a questo settore di quanto possa essere evidente. La carne viene spesso nominata nelle offese napoletane e sta a simboleggiare la persona, nel modo più viscerale possibile. Definire qualcuno di mala carne, quindi, sta ad intendere che sia una brutta persona sin dalle sue viscere, come se la sua stessa carne, i suoi muscoli ed il suo sangue siano corrotti ed infettati dalla bassezza morale.

Fonte: Treccani


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