altare sgarrupato nun s’appicciano cannele: il proverbio delle cause perse


Un miracolo, una grazia, un’intercessione divina. Di certo se siete in una chiesa e state accendendo una candela è per chiedere una di queste cose. Niente di più inutile, però, in alcune circostanze. E’ quanto emerge dal significato ultimo di un proverbio napoletano tanto caustico quanto foriero di verità: Â altare sgarrupato nun s’appicciano cannele”, letteralmente “Sull’altare in rovina non si accendono candele”.

Due i significati metaforici di questo proverbio napoletano: un più generico “Inutile sprecare energie per una causa persa”, e un più specifico “A donne anziane non si fanno moine”.

Due facce della stessa medaglia, comunque. Infatti, diverse ricostruzioni indicherebbero che in un primo momento lo stesso era da intendersi secondo l’ultima versione, ovvero consigliava di lasciar perdere donne vecchie e/o brutte, vista l’inutilità di andare loro dietro, corteggiarle o far loro complimenti, poiché non ci sarebbe  nulla da guadagnarci in un amore di siffatta specie. In pratica questo proverbio napoletano ci ricorda che in chiesa è inutile accendere candele su di un altare malandato, sistemato male, che vuole anche significare che alle donne ormai anziane è inutile fare moine, non ci sarebbe niente da guadagnare.

In seguito, poi, per estensione di significato, è passato anche ad intendere che ci sono cause perse in partenza; in quei casi, è inutile perdere tempo con situazioni e persone che non hanno nulla da offrici.

Non è dato sapere, come nella maggior parte dei casi, chi sia l’autore di questo antico proverbio napoletano, ma di certo seguire i suoi consigli alle volte non sarebbe una cattiva idea.


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