Arriva a Napoli la mostra “Threesome”: amore ed eros secondo due giovanissimi artisti napoletani


Non è la prima volta che ci ritroviamo a presentare progetti di giovani artisti della scena napoletana e non è la prima volta che ci ritroviamo a parlare di un giovane fotografo, Simone Trapani. Lo scorso anno, infatti, il fotografo porticese ha presentato la sua mostra fotografica “ADAM”.

Quest’anno Simone Trapani, ventenne e studente al DAMS di Bologna, presenta in coppia con Gianluca Cocchia, altro giovane artista della scena napoletana, la particolarissima mostra intitolata “Threesome – Dalla filosofia orientale all’arte contemporanea”, a cura di Federica D’Avanzo.

Il vernissage della mostra è previsto sabato 15 febbraio alle ore 19:00 presso la galleria WeSpace, vico del Vasto a Chiaja, 52. Il finissage, invece, si terrà venerdì 21 febbraio e sarà accompagnato da un dibattito aperto con artisti e curatrice della mostra.

Ma, nel concreto, cos’è e come nasce “Threesome”? Ecco come gli artisti hanno presentato il loro lavoro: “Threesome” prende il nome dai tre fini dell’esistenza umana, detta anche Triade. Dharma, Artha e Kama, che per assonanza si riferiscono a “società, successo e sesso” e rappresentano la natura polivalente, poliedrica e polimorfa degli aspetti del mondo fenomenico reale.

“La mostra vuole sottolineare, attraverso l’arte, il rapporto tra umanità ed eros, affondando le sue radici nella filosofia orientale del Kamasutra. I due artisti intendono fornire alla società contemporanea una reinterpretazione artistica del Kamasutra, in cui non si parla meramente d’illustrazioni dozzinali ma più propriamente delle effettive fonti del piacere umano.

“In “Threesome” appare forte e chiaro il divario e la contrapposizione tra i due artisti e tra il loro modo di vivere l’erotismo. Tra i forti contrasti di uno e i leggiadri colori dell’altro si crea una dicotomia che trasporta lo spettatore in un mondo parallelo.

“Il lavoro di Simone Trapani dal titolo “Osmosi” è incentrato sul piacere fine a se stesso, un piacere primordiale e primitivo che nasce dall’impulso sessuale, da un bisogno fisiologico. Nonostante la crudezza del pensiero, l’artista ha dato un forte valore estetico alle sue opere, mantenendo un’asetticità ed un’idealizzazione dei corpi.

threesome“Il lavoro di Gianluca Cocchia rappresenta, invece, attraverso le sfumature dei suoi colori, un mondo fatto di passione e di corpi. Con la sua personale tecnica, l’acquerello, le pennellate appaiono intense e danno risalto ad un particolare stato d’animo che si esprime attraverso segni, forme e colori. L’artista immortala sensazioni che vanno al di là dell’impulso sessuale.

“I lavori fotografici e gli acquerelli di Simone e Gianluca saranno, inoltre, accompagnati dalla composizione elettroacustica “Sex Carol”, a cura dal giovane musicista Marco Autiero, composta da 193 campioni, i cui suoni guideranno l’ascoltatore nei meandri fisici e psicologici della sessualità, come veri e propri spiriti dickensiani. Due corpi che si uniscono, che crescono e cambiano. Vetri in frantumo e porte che si aprono ai gesti musicali”.

Abbiamo parlato con gli artisti per sapere come descriverebbero il proprio lavoro. Simone Trapani ha così presentato “Osmosi”: “Ho chiamato il mio progetto “Osmosi” perché è un processo chimico naturale non spinto da forze esterne. In un rapporto sessuale, o meglio, in un rapporto “osmotico”, l’energia che si va a creare crea una concatenazione non solo menatela ma anche estetica. Io con la mia Osmosi non vi mostro solo il momento di equilibrio e stasi, ma la di dinamicità e l’essenza primitiva dell’essere”.

Gianluca Cocchia, invece, ha presentato così il suo lavoro: “Questo progetto è nato da un desiderio/bisogno intrinseco di esprimere la mia visione dell’amore, un’amore passionale che è una costante nella vita di ogni persona, quella costante che riguarda ogni singolo aspetto della vita e che avvolge tutti quanti noi.

“Il sentimento che ho provato a descrivere è un sentimento profondo e forte che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo provato e che al contempo ci unisce alla persona che amiamo. Ho deciso di rappresentare l’amore a colori in quanto la forza sprigionata dall’amore non può ridursi ad un classico color rosso poiché ciò vorrebbe dire limitare le infinite sfumature di cui è fatto.

“L’utilizzo dell’acquarello si è basato sul desiderio di far si che gli osservatori possano essere maggiormente coinvolti osservando l’opera laddove i colori sono più o meno intensi e laddove tendono a fondersi, cosa che mi ha permesso di rappresentare la fluidità dei sentimenti affinché in certi punti non si riesca quasi a differenziarli e a capire dove finisce una pennellata e dove inizia l’altra.

“Un’altra caratteristica che potrebbe permettere agli osservatori di identificarsi nell’opera e in quel sentimento che ho raffigurato è l’indefinita fisionomia dei volti rappresentati. Sui lavori applico una pennellata definita che funge da firma e da elemento che mi consente di sentire i lavori come un’estensione del mio pensiero“.

Tantissime saranno le sorprese che gli artisti riserveranno al pubblico durante la settimana di permanenza della mostra. Tra l’altro, l’esposizione è ad accesso libero. Per ulteriori informazioni è possibile consultare l’evento Facebook ufficiale della mostra.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI