Riccardo Muti al Parco Archeologico di Paestum: il concerto sarà trasmesso su Rai 1


Sarà finalmente trasmesso su Rai 1, domani giovedì 23 luglio alle ore 23:15, il concerto “Le Vie dell’Amicizia: concerto per la Siria” del maestro Riccardo Muti che si è tenuto lo scorso 6 luglio nella meravigliosa cornice del Parco Archeologico di Paestum.

Lo spettacolo è stato sostenuto dalla Regione Campania in collaborazione con la Camera di Commercio di Salerno e il Ravenna Festival, promosso e organizzato dalla Scabec in collaborazione con il Parco Archeologico di Paestum e Velia e con il Comune di Capaccio.

Nel primo grande evento post Covid-19, con oltre 800 spettatori, il maestro Riccardo Muti ha diretto l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini e la Syrian Expat Philarmonic Orchestra sulle note della III sinfonia in mi bemolle maggiore di Beethoven: “Eroica”.

Un concerto dedicato a Hevrin Khalaf (1984-2019) giovane donna curda siriana, violentata e vittima di un barbaro agguato e a Khaled al-Assad (1932-2015) archeologo, direttore del Siro Archeologico di Palmira morto decapitato perché voleva difendere il patrimonio storico di quella zona.

Qui di seguito il post pubblicato in proposito dalla pagina ufficiale di Scabec su Facebook:

Il messaggio che il maestro Muti volle inviare prima del concerto:Voglio ringraziare caldamente il governatore della Campania Vincenzo De Luca che ha reso possibile insieme ad Andrea Prete, direttore della Camera di Commercio di Salerno e al direttore del Parco Archeologico di Paestum, la realizzazione di questo evento.

“Vediamo da Ravenna proseguendo il cammino dei viaggi dell’amicizia iniziato tanti anni fa e con l’eroica di Beethoven torniamo a proporre con quella tremenda marcia funebre a Sarajevo che ora rispecchia il nostro stato d’animo.

“Mi riferisco a Palmira che è gemellata con Paestum, due mondi che hanno visto due personaggi siriani morire e noi portiamo questo messaggio d’amore e mai di dimenticanza. Questo concerto sottolinea un rapporto d’amore verso una nazione che visitammo anni fa.

“Siamo fieri di aver incorporato nella nostra orchestra alcuni elementi che provengono dalla Siria. Dopo questa pandemia che ha oscurato tante vite, il nostro atto di coraggio prosegue con questo nuovo appuntamento musicale. La musica non ha parole, è un linguaggio universale”.


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