L’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere nuovo Covid Center della Campania


L’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere da lunedì prossimo sarà operativo come Covid Center. La notizia già trapelata nella giornata di ieri, è stata confermata ed annunciata ufficialmente questo pomeriggio in conferenza stampa dal Direttore Generale dell’Asl di Caserta, Ferdinando Russo. In compagnia del primo cittadino Antonio Mirra, ha sviscerato i numeri e le funzioni di un ospedale che in queste ore è oggetto di una riconversione con annessa delocalizzazione di visite ambulatoriali e degli attuali degenti presso la struttura di Aversa.

Il nosocomio sammaritano ripercorrerà le orme dell’ospedale di Maddaloni, il primo in Campania ad ospitare solamente pazienti positivi al Covid-19. Saranno complessivamente 52 i posti letti disponibili al Melorio di cui 40 per l’area chirurgica, 4 di area medica e 8 per le terapie subintensive. Queste ultime, all’occorrenza, saranno trasformate in terapie intensive. Rimarranno inalterati alcuni servizi essenziali già fruibili al piano terra della struttura come la farmacia, nefrologia e dialisi in quanto dotati di un accesso separato rispetto a quello che sarà utilizzato per i pazienti Covid.

«Quando l’emergenza sarà rientrata e non avremo più bisogno di Covid Center, tutti quei servizi ritorneranno nella disponibilità del Melorio – sottolinea il Direttore Generale dell’Asl di Caserta -. A Santa Maria cercheremo di portare pazienti non troppo complicati, con un quadro clinico sotto controllo. La scelta è ricaduta su questa struttura perché funzionale allo scopo: ha una struttura monoblocco che ci consente di rispondere allo scopo mutuando l’esperienza veneta che inizialmente aveva accolto i pazienta in reparti ibridi. Ed è successo un macello perché si è ammalato il personale sanitario. Diversamente quando hanno predisposto ospedali solo per Covid i risultati si sono visti. E a Maddaloni possiamo dire che ha funzionato, questa logica ci ha dato ragione. Queste misure servono per limitare il contagio. In queste ore sta avvenendo il rafforzamento del personale – aggiunge Ferdinando Russo – con almeno 10 nuovi infermieri da impiegare da subito. 5 hanno già esperienza pregressa in reparti Covid. Tutti gli altri si stanno formando in queste ore». 

Ad anticipare l’intervento del Direttore dell’Asl di Caserta è stato il primo cittadino Antonio Mirra, da ore subissato dalle preoccupazioni di molti cittadini che in questa riconversione intravedono l’alba di un futuro smantellamento dell’ospedale. La paura è quella di perdere un presidio ospedaliero funzionante e dotato di straordinarie eccellenze mediche. Ma il sindaco rassicura tutti e anzi annuncia che l’ospedale, passata la bufera epidemiologica, sarà rafforzato con nuovi servizi: «Già nel mese di aprile venne fuori l’esigenza di aumentare i posti letto, riconvertendo i normali posti letto in posti Covid. Poi la curva del contagio è scesa ma oggi questa operazione si rende indispensabile. Siamo in una fase completamente diversa, c’è una seria preoccupazione. A fronte di questo pericolo con un numero crescente di cittadini ammalati di coronavirus esiste la seria possibilità di non trovare posto. Con tutte le conseguenze che ciò comporta. Di fronte a questa evenienza – aggiunge Mirra – dobbiamo ragionare con senso di responsabilità e solidarietà. Ritengo irresponsabile chi si oppone. Inoltre questa non è una decisione che compete al Comune. Questa è la posizione dell’amministrazione comunale, che aveva ad aprile ed è la stessa oggi. L’Asl ha promesso che l’ospedale sarà rafforzato, tutta l’offerta sanitaria ne beneficerà. Oggi però esiste una esigenza particolare e non possiamo ignorarlo. I reparti che oggi sono stati delocalizzati altrove ritorneranno al Melorio»

 


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