Emilia Borgia si presenta: “Mai più cariche a persone senza competenze”


Parte ufficialmente la campagna elettorale di Emilia Borgia, candidata a sindaco di Santa Maria Capua Vetere. Rompe gli indugi l’avvocato sammaritano che si presenta alla città con una conferenza stampa nei locali della centralissima Piazza Mazzini. Quella della Borgia è la quarta candidatura nella corsa alla fascia tricolore dopo gli annunci del sindaco uscente Antonio Mirra, del giovane sfidante Lello Aveta e di Gabriella Santillo ancora in attesa dell’investitura solenne.

Con sorriso e grinta spiega le motivazioni che l’hanno convinta a rimettersi in gioco dopo anni di riposo dalla politica attiva. E si presenta come un candidato civico, lontano dalle dinamiche e dalle beghe interne ai partiti. Il suo progetto ,”la città che vince”, si propone di rappresentare una valida alternativa all’attuale amministrazione e a quel PD che dopo anni di opposizione si è accordato con Antonio Mirra.

BORGIA, L’ALTERNATIVA 

Il messaggio di Emilia Borgia arriva forte e chiaro. La sua discesa in campo rappresenta una alternativa all’attuale amministrazione con una rivoluzione culturale nella scelta delle persone che intenderanno accompagnarla in questa avventura elettorale: «Quando mi è stato chiesto di ricominciare ad occuparmi di politica, l’ho fatto come conseguenza naturale. In questa città ci vivo, ci lavoro e spero di trascorrere la mia vecchiaia. Voglio offrire una proposta di programma, poi sarà l’elettore a premiare o meno una squadra, la nostra, nuova e aperta a tutti quelli interessati a un progetto assolutamente alternativo all’amministrazione uscente e al PD. Per noi è importante che vengano valorizzate le persone, le risorse nuove. Tutti coloro che hanno qualcosa da dire, vanno messi in risalto. La cosa più importante sarà riconoscere ad ognuno dignità. Io sono civica – sottolinea Emilia Borgia -, non mi potete omologare né nei partiti, né ai loro pantani e beghe interne. Siamo per la città, per un progetto che sia diverso».

LA CRITICA A MIRRA E AL PD 

Non si perde in chiacchiere sterili e fiumi di parole. Emilia Borgia in pochi minuti sciorina le sue idee e le propone in maniera chiara, netta e decisa. In particolare rivolge parole dure all’attuale amministrazione e al nuovo alleato di Mirra, il PD: «Vi dico subito che il panorama politico così come si presente non è confortante. L’amministrazione uscente nei confronti della quale la città ha una opinione critica, perché la sensazione che se ne ha è stata di una non amministrazione per 4/5 anni. La città non ha percepito alcuna attività che l’amministrazione ha svolto. Non solo per quanto riguarda lo straordinario ma – evidenzia Borgia -dell’ordinario, di quelli che sono i servizi essenziali che un cittadino in maniera naturale si aspetta vengono espletati nel momento in cui contribuisce a rimpinguare le casse comunali. Fatto sta che la percezione che la città ha non è positiva. Quindi ci si sarebbe aspettati che il PD che nel 2016 si era proposto come alternativa a Mirra, dopo 5 anni di opposizione si sarebbe presentato con un disegno alternativo. Hanno deciso, invece, di schiacciarsi su questa amministrazione che propone lo stesso schema in mancanza di un progetto chiaro per la città. Il PD ce lo spiegherà. La percezione degli amministratori è completamente diversa rispetto a quella dei cittadini». 

LE COMPETENZE PRIMA DI TUTTO 

Il dibattito entra nel vivo quando la candidata Borgia pone la competenza come discriminante essenziale per aspirare a ricoprire una carica interna alla futura amministrazione comunale: «L’unico steccato che metterò riguarda le competenze, non voglio più vedere persone che non ne hanno rivestire ruoli o cariche che sono avulse dalle loro prerogative. Ad esempio creare un assessorato al turismo e alla cultura con le competenze per poter avere la gestione di quella delega. Certamente così possiamo creare un indotto. In città non tutti hanno visto il Mitreo, non c’è neanche una segnaletica adatta, chissà quanti hanno visitato la Bottega del Tintore e l’Officina dei Bronzi. Non lo so, ho qualche dubbio. Dobbiamo incentivare il turismo di breve tratto, oltre che sperare di entrare in circuiti più ampi anche nazionali e internazionali. Può sembrare una banalità, ma abbiamo risorse immani non sfruttate. Il messaggio che deve passare alla gente comune è che possono sperare di trovare un alleato nell’amministrazione nel momento in cui si garantiscono questi volani, perché così potranno essere impiegati intorno a questi»


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