Guardiola e il Napoli: “Juventus? Non capisco perché non si parla di questa cosa…”


Una sua invenzione ha letteralmente stravolto il modo di concepire il calcio, elevando la sua squadra ad una sorta di orchestra in cui i musicisti suonano in perfetta armonia. E’ stato Josep Guardiola a portare, e poi esportare, la dottrina filosofica del tiqui-taca nei suoi anni alla guida del Barcellona, società in cui è cresciuto da calciatore quando a soli tredici anni fu selezionato per la Masìa, la sede delle giovanili del club blaugrana. Ora Pep allena il Bayern Monaco e si diverte a dominare il campionato tedesco in lungo e in largo. E’ uno che viaggia e si informa, ma questo lo si poteva notare già dalle scelte prese quando ancora era in campo a giocare: dopo la lunga parentesi al Barça, Pep esplorò il calcio italiano durante le sue esperienze a Brescia e a Roma, in un periodo in cui nel campionato nostrano transitavano molto dei campioni che avrebbe scritto la storia calcistica del Continente.

E quale squadra italiana oggi ricorda molto le squadre allenate da Guardiola se non proprio il Calcio Napoli? L’avvento di Maurizio Sarri ha portato una ventata di idee nuove alle quali forse l’intero panorama italiano non era abituato. Di solito il pallone tricolore ha prodotto un calcio fatto di sola difesa e catenaccio, massimizzato dalle poche occasioni per colpire. Ma con Sarri finalmente nel Bel Paese si può vedere anche una purissima qualità del gioco. Per questo, durante la conferenza stampa della gara di domani tra il suo Bayern Monaco e il Bayer Leverkusen, Guardiola non ha mancato di rivolgere i suoi complimenti al collega azzurro:

“Se il suo Napoli sta sopra la Juventus vorrà anche dire qualcosa. La squadra di Sarri sta facendo grandi cose e non so perché nessuno se stia parlando“.


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