Napoli e Celtic, tifoserie figlie della stessa storia


Durante un recente Celtic-Inter, sedicesimi di Europa League, al Celtic Park si alza un coro dal settore ospiti. “O Vesuvio lavali col fuoco” intonano i tifosi nerazzurri dagli spalti. I supporters del Celtic riconoscono il coro, forse dalla cattiveria che sta dietro le parole più che dalle parole stesse, e subito con estrema solidarietà iniziano a urlare ai nerazzuri “Come on Naples“. Un semplice incoraggiamento più che verso la squadra verso la città di Napoli, città nella quale probabilmente molti di loro non sono mai stati ma che sentono essere molto vicina nonostante i chilometri che separano Glasgow e Napoli. L’episodio sancisce definitivamente il gemellaggio tra le due tifoserie.

La vicinanza delle due città più che delle due squadre, è evidente dalla storia comune che lega Napoli e GlasgowL’Irlanda, paese cattolico, è entrata a far parte del Regno Unito, paese protestante, nel 1801. Nonostante l’unificazione tra i due paesi non cessarono di esistere delle tensioni, sia per motivi religiosi, sia per motivi politici. Ad aggravare la situazione fu la politica economica inglese che portò l’Irlanda in un periodo di crisi denominato “grande carestia”, in cui circa un milione di cittadini irlandesi sono morti di fame e oltre un milione e mezzo sono emigrati altrove per cercare fortuna. Tra le mete più scelte dagli emigranti c’è stata sicuramente la vicina Scozia, paese in cui un gruppo di irlandesi cattolici guidato dal frate Walfrid fondò il Celtic. Nel 1887 viene fondato ufficialmente la squadra, la quale è a tutti gli effetti scozzese ma non rinuncia alla propria identità irlandese sia nei colori che nei simboli adottati.

Questo modo di essere patriottico e indipendentista ha suscitato sempre le simpatie di tante tifoserie straniere ma anche l’ostilità dei nemici storici, pienamente scozzesi, i Rangers, unionisti e protestanti, che non vedevano di buon occhio i cugini del Celtic. La storia del Celtic ricorda in tantissimi aspetti quella del Napoli sia per le dinamiche interne del club che per quelle estere. Non c’è da meravigliarsi quindi che gli Irlandesi del Celtic abbiano sentito il bisogno di unirsi con i tifosi partenopei.


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