Papà napoletano scrive al figlio gay: “Torna, ti amo. Basta che non sei juventino”


E’ diventata virale la lettera di un papà napoletano al figlio Vittorio, gay fuggito di casa per timore di non essere accettato. Le parole strappalacrime del padre sono state riprese dal blogger Paco Rapillo e stanno facendo il giro dei social network come messaggio di tolleranza, apertura mentale, progresso e amore.

Non sappiamo se la lettera di questo genitore di Napoli sia autentica o sia un fake, ma il messaggio che veicolano queste parole è da condividere. Tra il serio e il faceto, con uno sfottò calcistico, il padre di Vittorio apre la mente e il cuore e annulla le presunte diversità tra eterosessuali e omosessuali.

Ecco il testo integrale della lettera.

“Caro Vittorio.

mi dispiace ma allora si strunz… ( in modo affettivo )

Io e tua mamma avevamo già intuito i tuoi gusti sessuali da bambino, quando non ti interessava giocare con i compagni ai famosi (soldatini) ma collezionavi migliaia di riviste per adolescenti.

Perdonami, forse avrei dovuto dirtelo prima, in modo che evitavi questo inutile imbarazzo, ma ho sempre ritenuto che siano stati “cazzi tuoi “ ( scusa la battuta, pero’ è simpatica ja’ , ejaa’ )

Visto che siamo Napoletani, e per fortuna che siamo Napoletani, la nostra storia ci ha sempre insegnato che solo aprendo la mente e non creando muri c’è la possibilità di salvarsi, di sopravvivere. Mi sei sempre mancato dal primo giorno, sei mio figlio e castano, biondo, gay per me non fa differenza.

E’ solo un gusto, a me ad esempio piacciono le cozze, a te forse piaceranno i cannolicchi ( scusa ja’ è n’altra battuta, uammamia non si puo’ pazziare qua’, e che è ^ )
Grazie a Dio siamo Napoletani.

Da genitore devo farti un rimprovero: non azzardarti mai, e poi mai di ritenermi cosi stupido.

La tua stanza è pronta, vieni quando vuoi, non vedo l’ora. Ricordati: i genitori la porta di casa non la chiudono mai, la lasciano sempre un pochino aperta per fare in modo che il figlio possa “infizzarsi” da un momento all’altro.

Ti amo, Papà

P.S
Nella mia famiglia non esiste, e non dovrà esistere mai nessun tipo di razzismo, mai, tranne per juventini: a casa mia non li voglio, chiaro? Puoi anche fidanzarti con un cammello e portarmelo a casa, basta che non sia Juventino”.


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