De Laurentiis: “Sarri un toscano nato a Napoli, è un ‘paravento’. A gennaio…”


A margine del Festival del calcio a Firenze, è stato intervistato il presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis. Il numero uno del Napoli ha parlato a 360°: campionato, obiettivi futuri, Sarri, Higuain e calciomercato. Intercettato dai microfoni di Premium Sport, de Laurentiis ha voluto spiegare il suo progetto da quando è arrivato a Napoli.

Un percorso che ha portato la squadra partenopea dalla Serie C ai palcoscenici più prestigiosi d’Europa: “E’ stato un percorso molto semplice – spiega – Quando sono arrivato nel calcio non sapevo nulla, ma sapevo abbastanza di cinema e applicando nel calcio le stesse regole del cinema siamo arrivati a questo punto. Mi dissero che eravamo la centotrentacinquesima squadra migliore d’Europa, oggi siamo alla dodicesima posizione e questa cosa ci piace molto“.

De Laurentiis risponde poi ad Allegri, secondo il quale è più facile essere belli che vincenti: “Ognuno se la canta e se la suona. Noi siamo belli e vinciamo, poi se uno per stare più tranquillo dice così ci sta e noi accettiamo le sue parole“. Sul mercato: “Non abbiamo voluto cambiare nessuno e abbiamo aumentato lo stipendio a tutti quanti: questo è stato il nostro grande acquisto. Con l’incidente di Milik vedremo cosa accadrà. Abbiamo preso Inglese, perché – spiega de Laurentiis – sentivo nell’aria che qualcosa sarebbe potuto andare storto. E ad agosto dissi a Campedelli che già a gennaio avrei bussato alla sua porta per il giocatore nel caso ne avessi avuto bisogno. E busserò“.

Su Sarri ed Higuain: Penso che Higuain senta più la mancanza di Sarri che viceversa. E’ chiaro che Sarri che è un persona dolce avrà detto Higuain anche perché in Italia nessuno vuole litigare mai con gli altri, io invece ci metto la faccia e voglio litigare con tutti se è necessario. Higuain è comunque un grande giocatore che noi abbiamo rispolverato dopo l’esperienza al Real Madrid. Quagliarella? Ha vissuto questa brutta vicenda che non poteva dire a nessuno, altrimenti l’avremmo tenuto con noi perché era un giocatore sul quale puntavamo molto“.

Sul futuro dell’attuale tecnico del Napoli: “Non sono dispiaciuto per questo, perché Sarri è un toscano e io ho fatto molti film in questa regione straordinaria. Sarri è nato a Napoli ma è un toscano puro. Ora però è diventato anche un po’ napoletano ed è diventato più ‘paravento’: gli auguro comunque una felice carriera“.

Sul Var: “C’è chi dice che si perde troppo tempo, ma secondo me 90 secondi non sono troppi, anzi servono anche per riordinare le idee. Io vorrei togliere l’intervallo e vorrei fermare la gara per due minuti ogni dieci minuti e farei anche più cambi. Non capisco questa cosa delle liste limitate per la Champions e per il campionato”.


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