Rivolta Napoli, ADL non fa sconti: stipendi tagliati fino al 50%


ADL prosegue la strategia del pugno duro contro la squadra. Il Corriere dello Sport di questa mattina infatti ha riportato la notizia della volontà del presidente di tagliare il 25% ed oltre degli stipendi.

Una vera e propria stangata quella di Aurelio De Laurentiis alla vigilia del match contro il Milan. Eppure sembrava che nei giorni scorsi la discordia si stesse affievolendo. Allan aveva infatti chiesto scusa al figlio di Aurelio, Edoardo.

Quella di ADL potrebbe essere una mossa azzardata ed a doppio taglio. Da un parte infatti potrebbe sortire l’effetto negativo con la squadra che scenderebbe in campo senza stimoli. Dall’altra magari la voglia di rivalsa da parte degli stessi giocatori.

La trattenuta sullo stipendio varia fino ad un massimo di 25% sullo stipendio mensile. Cumulabile però con altre infrazioni decretate dal presidente per un massimo di 50%. Queste variazioni sono dovute al grado di responsabilità di ogni singolo giocatore nella faccenda del cosiddetto ammutinamento. Ai capi della rivolta, per intenderci, la multa più pesante.

Prosegue quindi il braccio di ferra tra società e rosa. Questa volta però dovrebbe essere l’ultimo atto di un capitolo scuro di quest’anno. Si è toccato il fondo e non resta che ricominciare a salire la china. Non è da escludere che quella di ADL sia stata una strategia per spronare la squadra in vista dei prossimi impegni.

Prima la sfida di campionato contro il Milan a San Siro, poi il match contro il Liverpool di Champions League. Una settimana durissima che avrà tutta l’aria di essere un crocevia importante per il resto della stagione.


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