Così Aurelio De Laurentiis smonta il Napoli: dal 2018 è start al ridimensionamento


AURELIO DE LAURENTIIS SMONTA IL NAPOLI

Aurelio de Laurentiis sta smontando il Napoli. Con l’addio del capitano Insigne a luglio, traccia il cammino che da qualche stagione a questa parte ha intrapreso tra cambi di allenatore e cessioni eccellenti. Da quello Scudetto “perso in albergo a Firenze” contro la Fiorentina al roboante KO in Coppa Italia contro i viola. Quella squadra perfetta ed esteticamente meravigliosa è stata rasa al suolo. E i risultati a quasi quattro anni di distanza si vedono. La società non è riuscita a rimpiazzare in modo adeguato calciatori fondamentali. Da Albiol a Jorginho passando per Hamsik e Higuain. De Laurentiis ha pensato di riuscire a mantenere quel livello con i soliti acquisti in “stile Napoli“: giovani ma non troppo, pronti al decisivo salto di qualità. Ma purtroppo per lui non tutte le ciambelle riescono col buco.

IL FUTURO

La linea della società è ormai chiara. Gli ultratrentenni anche se titolari inamovibili restano solo e se disponibili a ridursi l ingaggio. Altrimenti oltre ad Insigne, i tifosi potrebbero dover salutare a fine stagione anche Mertens, Koulibaly e Ghoulam. L’imperativo categorico di Adl è abbassare il monte ingaggi, diventato insostenibile per le casse societarie.

Pensare di riproporsi ai livelli sarristi diventa con queste prospettive un vero miraggio in mancanza di un settore giovanile degno di questo nome, di una rete di osservatori in grado di scovare talenti come succede altrove – all’Atalanta per citarne un esempio virtuoso – e un bilancio che da tempo mostra serie difficoltà ad aumentare i ricavi mentre il calcio, nonostante il Covid, corre veloce con i costi dei cartellini che lievitano e proporzionalmente anche gli ingaggi dei suoi attori in campo.

Gli affari del passato alla Hamsik e Lavezzi diventano nel 2022 pura utopia. Se Adl non riuscirà a invertire la rotta economica il destino appare segnato. La dimensione del Napoli difficilmente nei prossimi tempi si avvicinerà alla stagione da sogno di Sarri. I risultati dimostrano che nella maggior parte dei casi chi ha soldi vince, salvo rarissime occasioni. E poi dicono che i petroldollari non fanno la differenza.


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