Juventus-Napoli, 5 anni da quel 22 aprile 2018. Gli azzurri si riprendono la storia e il destino


Dopo cinque anni esatti, il Calcio Napoli ribalta il destino e si riprende la storia. Era il 22 aprile 2018 quando gli azzurri di Maurizio Sarri espugnarono per l’ultima volta l’Allianz Stadium grazie allo stacco impetuoso di Kalidou Koulibaly ad una manciata di secondi dal termine della partita, regalando al popolo partenopeo un sogno poi infranto nella maniera più becera e meschina dal palazzo e da quella maledetta Inter-Juventus di qualche giorno dopo.

Cinque anni dopo lo Scudetto rubato dalla Juventus nel 2018 al Napoli

Un Napoli bellissimo, che incantò durante tutto il campionato raggiungendo 91 punti in classifica, senza riuscire a conquistare un tricolore che avrebbe meritato con le prestazioni in campo, ma che gli fu letteralmente scucito dal petto.

Nell’immaginario comune si fece largo lo sconforto di non potercela fare più. Quello dello Scudetto sembrava un obiettivo irraggiungibile per una squadra del Sud, soprattutto per il Napoli, squadra scomoda e vincente che stava pian piano ribaltando le gerarchie geografiche del pallone italiano.

Il passaggio in bianconero di Gonzalo Higuain prima e addirittura Maurizio Sarri poi, furono coltellate che si infilzarono al centro del cuore della gente. No, non ci sarebbe mai riuscito il Napoli ad arrivare in cima. A festeggiare il terzo tricolore. A guardare tutta l’Italia dall’alto come fece Diego.

Poi nel 2020 è arrivato Luciano Spalletti, e ha portato con sé una filosofia vincente che sembrava essere smarrita con quell’immagine mai sbiadita del gol al 90′ di Kalidou, Ma mentre lui parlava di ‘uomini forti e destini forti’, la squadra via via perdeva i suoi uomini chiave, quelli che avevano scritto la storia recente del club.

C’era chi pensava a quella rifondazione come un ridimensionamento che avrebbe abbassato di molto l’asticella dei desideri e degli obiettivi plausibili. In estate mentre si parlava di autostrade che conducevano a Bari, arrivava in sordina un georgiano dal nome impronunciabile: Kvicha Kvaratskhelia. Aria sommessa, schiena curva, piedi fatati. E intanto, Victor Osimhen diventava sempre più forte, dominante, imprendibile. Il resto è storia.

Cinque anni, sono passati cinque anni. Sembra ieri, sembra impensabile. Eppure è tutto vero. Il Napoli si presenterà domenica sera all’Allianz Stadium senza paura, portando con sé l’orgoglio della propria gente. La stessa gente che quella sera di cinque anni fa pianse di gioia credendo di aver raggiunto un sogno inimmaginabile. Sveglia, Napoli, adesso quel sogno è diventato realtà.

 


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