Mille agenti per Roma-Napoli: ma non potevano pensarci prima?


Quando si dovrebbe parlare di calcio e invece si parla di violenza, quando si dovrebbe vivere con gioia l’attesa di una competizione e invece si vive con ansia il temuto pericolo: cosa sta diventando lo sport più amato di sempre?

Che il calcio non sia più lo stesso di una volta, è un dato risaputo e confermato da tempo ormai, ma pensare che sia scenario di violenza e guerriglia, è qualcosa che distrugge totalmente l’anima. Un tempo si andava a giocare a calcio per fare amicizia, si andava allo stadio per evadere dalla routine di tutti i giorni, e oggi invece, seguire la propria squadra, comporta una scelta o per meglio dire una consapevolezza, quella di non essere certi di tornare a casa sani e salvi.

Può sembrare un pensiero estremo, un’esagerazione, ma purtroppo è solo la cruda verità e i fatti che di recente si sono susseguiti, non fanno altro che avvalorare la tesi. Grande avversità e ostilità, è quella conosciuta tra Roma e Napoli, che a seguito degli avvenimenti accaduti in occasione della Finale di Coppa Italia del 2014, si sono ancor più consolidati. Si attende Sabato 4 Aprile con la paura che qualcosa possa accadere, mille agenti schierati che effettueranno controlli alle stazioni ferroviarie e ai caselli autostradali, per evitare un’ipotetica tragedia e un orario scelto, quello delle 12.30, che dovrebbe far sperare in una giornata tranquilla.

Si attendono tifosi partenopei provenienti da altre parti d’Italia, Roma sarà blindata o almeno così si dice, tutte le misure di sicurezza sono state varate per rispondere al meglio a qualsiasi presumibile scontro e allora oggi sorge una domanda: perché tutto questo non fu pensato per quel 3 Maggio?

Nessuna risposta placherà questa curiosità, ma piovono certezze: viviamo nel calcio malato, l’unica speranza adesso è quella che il tifoso partenopeo deluda le aspettative di guerriglia che Roma e forse anche tutta l’Italia temono, e si mostri ancora una volta per quello che è: un vero appassionato del calcio…quello vero.


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