Napoli – La Linea 6 per Anm rischia di essere il declino totale. Chiusa dal 2013 per lavori, la metropolitana leggera, che farà da collegamento tra Fuorigrotta a Mergellina, dovrebbe riprendere l’esercizio entro la fine del 2018 con l’apertura delle stazioni San Pasquale e Arco Mirelli. Nel 2019 dovrebbe aprire invece Chiaia.
Come riporta Il Mattino, i problemi sono tanti, manca il personale, servirebbero infatti 62 dipendenti, tra macchinisti, operai e agenti di stazione, per un costo di 2,5 milioni l’anno, ma al momento non è stato bandito nessun concorso. Per formare i vecchi dipendenti invece servirebbero 6-8 mesi.
Altro problema i treni, sono vecchi e di numero insufficiente: 6 al momento i moduli a due casse da 25 metri disponibili. Si tratterebbe di vecchi tram comprati per i mondiali di Italia ’90, riadattati a metropolitana, con il problema che i pezzi di ricambio non si trovano facilmente. I moduli nuovi a tre casse, invece, non possono essere utilizzati, perché sono lunghi 39 metri, e non è possibile al momento farli entrare nel tunnel.
L’unico modo per far entrare le carrozze è calarle dal buco con una gru. Il problema è che il foro è più piccolo dei nuovi treni. Per farli accedere sulla linea occorrerà costruire un deposito a raso. Al momento, c’è solo il progetto, che prevede di realizzarlo nell’area Campegna-Arsenale, verso Bagnoli. Una volta affidato, serviranno almeno 5 anni di lavori.
Ciò significa che nelle nuove stazioni potranno circolare i treni di 30 anni fa. Inoltre senza un deposito non potranno essere eseguite le manutenzioni perché il deposito Mostra non ha tutta l’attrezzatura adeguata per eseguire i controlli. L’ipotesi in caso di guasto è di spostare i treni dalla Linea 6 alla Linea 1 di Piscinola, sollevandoli con una gru a Piazzale Tecchio e spostarli di notte sui camion. Operazione che di volta in volta costerebbe sui 30-40mila euro. Anche riadattare i vecchi tram non è possibile perché hanno l’imbarco più basso rispetto alle banchine.
Nino Simeone presidente della commissione Trasporti: “Aprire la Linea 6 significherà per gli Enti mettere risorse in bilancio. Va riqualificato il personale ANM e accelerata la realizzazione del deposito- officina di campagna”.
La riapertura della Linea 6 quindi può diventare una zavorra visto che gli incassi previsti sono 200mila euro mentre le spese arrivano a 4,9 milioni di euro.