Cappato si autodenunciò di aver aiutato Fabo nella scelta di morire per un dovere. Per la legge italiana si tratterebbe di un reato: “aiuto al suicidio”. La pm Tiziana Siciliano aveva in un primo momento chiesto l’assoluzione del radicale. In un secondo momento aveva chiesto l’eccezione di illegittimità costituzionale.
I giudici così hanno accolto la seconda richiesta del pm Siciliano e di trasmettere tutto alla Consulta per valutare la legittimità “dell’aiuto al suicidio”.
Così si legge su Repubblica.it, il commento di Cappato: “Voglio dire grazie alla scelta di Fabiano per quello che ha fatto e che clandestinamente fanno molte persone ogni anno. E’ ora che la politica agisca, aiutare Fabo a morire era un mio dovere”.