Ieri si è appreso che la magistratura messicana ha avviato delle indagini per verificare se la polizia è coinvolta nella sparizione dei tre napoletani. Durante la trasmissione “Chi l’ha visto?”, andata in onda ieri sera, si è appreso che il direttore generale della polizia di Tecalitlán sarebbe irreperibile. A riferire la notizia ai media sarebbe stato il Segretario Generale del Governo dello stato di Jalisco.
Sono tanti i punti oscuri in questa vicenda e i familiari dei tre napoletani denunciano uno stallo nelle indagini della polizia del Messico. Come riporta l’Ansa, la rabbia è tanta: “La procura di Guadalajara indugia su dicerie legate agli interessi dei nostri cari in Messico per coprire il loro insuccesso e la situazione di stallo nelle operazioni di ricerca”.
“Il procuratore di Guadalajara in Messico è a conoscenza di questo caso fin dal primo giorno e, anziché attivarsi nelle ricerche facendo tesoro delle nostre indicazioni riguardanti il coinvolgimento della polizia locale, continua a concentrarsi sui precedenti di Raffaele Russo, di suo figlio Antonio e di suo nipote Vincenzo Cimmino”.
“Raffaele, siamo costretti a ripeterlo sperando di non doverlo fare più, è solo un ambulante, un magliaro, non un camorrista e meno che mai un narcotrafficante». «L’impressione è che in Messico si preferisca dare credito a queste menzogne solo per coprire la mancanza di risultati nella ricerca» concludono i parenti delle persone scomparse”.