Uno dei cardini del programma politico del Movimento Cinque Stelle è il cosiddetto “reddito di cittadinanza”. Molti hanno ritenuto che il Sud Italia abbia votato il movimento, guidato da Luigi Di Maio, proprio per ottenere questo sussidio, ma cos’è e come funziona esattamente?
COS’È IL REDDITO DI CITTADINANZA.
In linea generale è un sostegno economico rivolto a chi non supera un certo reddito. In Europa si parla perlopiù di reddito minimo garantito ed è diffuso in tutti i Paesi tranne in Italia e in Grecia. Infatti il reddito di cittadinanza è concesso a tutti indipendentemente dal reddito o dalla disponibilità a lavorare. Quello proposto dai 5 Stelle, invece, vuole essere un reddito minimo garantito. In sostanza se non lavori o lavori ma hai uno stipendio basso, puoi percepire un sussidio economico a patto che ti impegni a trovare lavoro o ad accettare quello proposto dai centri per l’impiego. L’idea è proprio quella di rafforzare i centri in questo senso.
COME FUNZIONA E A CHI È RIVOLTO.
Il reddito può essere erogato sia al singolo individuo che ad un gruppo familiare. Si definisce una soglia di reddito pari ai 780 euro al mese per i single: se il single non ha un lavoro percepirebbe 780 euro al mese finchè non lo trova, se lavora, ma percepisce al mese, molto meno gli sarà concesso il contributo. Per la famiglia, invece, il reddito sale a 1680 euro al mese e vale lo stesso discorso se lavora o meno.
Per usufruire del reddito di cittadinanza bisognerà iscriversi ai centri per l’impiego, dimostrando di impiegare due ore al giorno nella ricerca del lavoro. Dovranno anche partecipare a progetti del comune di pubblica utilità fino ad un massimo di 8 ore settimanali e partecipare ad eventuali percorsi di formazione sempre indicati dai centri. Qualora il beneficiario rifiuti per tre volte offerte di lavoro verrà escluso dal reddito di cittadinanza.
Il reddito è rivolto a tutti i maggiorenni italiani. Sono esclusi gli stranieri anche con permesso di soggiorno. Inoltre per i giovani tra i 18 e i 25 anni si richiede il possesso almeno di una qualifica professionale o di un diploma di istruzione superiore o la frequenza di un corso di formazione per accedere al sostegno. Anche i pensionati che non raggiungono la soglia minima di reddito potrebbero usufruirne.