Rischio sismico nell’area flegrea, caos per le vie di fuga: sono incerte e insicure

I Campi Flegrei


Dopo lo sciame sismico a Pozzuoli, avvenuto nei giorni scorsi, si è riaperto il dibattito caldo delle vie di fuga in caso di pericolo. Nell’area flegrea, purtroppo, la situazione è ancora piena di falle e imperfezioni, nonostante nel 2017 la Regione abbia assegnato, con tanto di delibera, alla direzione generale Lavori pubblici e all’AcAM, l’Agenzia regionale per la mobilità sostenibile, l’obiettivo urgente di “individuare le aree di incontro per l’esodo di massa di mezzo milione di persone e i relativi cancelli di accesso alla viabilità principale”.

Questo obiettivo non è stato raggiunto, a causa dei ritardi, nonostante si siano svolte decide di riunioni tra i vari sindaci.

Adesso, come riporta Il Mattino, per accelerare la pratica, la Regione, con il dirigente della protezione civile Celestino Rampino, ha convocato i primi cittadini per la prossima settimana per fare il punto della situazione e sentire le proposte che arrivano dai territori.

I sindaci, dal canto loro, fanno sapere che le proposte le hanno già fatte, ma al momento l’unica certezza è che, in caso di emergenza sismica, non si sa in quali varchi si debba transitare in sicurezza.

Molte vie di fuga, infatti, sono insicure, come lo snodo di via Campana, che è ancora un cantiere aperto con new jersey di plastica e semafori volanti, come via Montegrillo, tra Pozzuoli e Baia, dove ci sono frane continue, o ancora come il Gavitello a Bacoli, dove la strada è tagliata in due da un pericoloso passaggio a livello a raso.

I sindaci, quindi, chiedono di rivedere il piano viario e infrastrutturale, puntando soprattutto sulle vie del mare e sul trasporto intermodale.


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