Auto precipitata dal traghetto: forse non sono state rispettate le norme di sicurezza


Napoli – Ci sono alcune novità sul caso dell’auto precipitata dal traghetto e che ha portato alla morte di un uomo indonesiano e al ferimento della moglie. Non sarà solo l’autista dell’auto ad essere indagato ma dovranno essere accertati altri livelli di responsabilità a cominciare da quelli nella catena di comando interna alla nave.

Sotto inchiesta è finito l’agente di polizia che stava andando a Palermo dalla sua famiglia. Era lui che era alla guida dell’auto. Come si legge su Il Mattino, però, la Procura di Napoli vuole vederci chiaro e infatti si procede in queste ore per omicidio colposo con l’aggravante di aver violato le norme sugli infortuni sul luogo di lavoro.

La Procura cercherà di dimostrare se sono state rispettate le norme sulla sicurezza. Le macchine sono state fatte salire prima nell’anello superiore e le altre poi in quello inferiore, contrariamente a quanto stabilisce la norma. Così gli inquirenti hanno chiesto di acquisire l’ordine di sicurezza e il regolamento interno alla nave. Si chiedono se c’era un addetto alla sicurezza del personale e dei passeggeri.

Altro punto importante per la Procura è acquisire agli atti le conversazioni interne tra il capitano, che avrebbe dato l’ordine di fare salire le auto prima sull’anello superiore, e gli altri ufficiali, per capire bene le responsabilità di tutti.
Altra questione su cui si vorrà fare chiarezza è la sicurezza delle ringhiere all’interno delle navi.

Nei prossimi giorni partiranno gli avvisi di garanzia al momento a carico di due persone, l’autista e il responsabile della sicurezza, ma il numero degli iscritti nel registro degli indagati potrebbe aumentare.


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