Emergenza caldo al Cardarelli, 300 pazienti in un giorno: “Nessuna crisi, è normalità”


Il caldo asfissiante di ieri e oggi sta portando le sue conseguenze con ricoveri in ospedale in aumento. Solo all’ospedale Cardarelli si sono registrati 300 pazienti in un giorno. Il direttore fa sapere che la situazione è comunque sotto controllo e completamente gestibile.

L’ospedale napoletano in una nota spiega: La presunta crisi di questi giorni si chiama in realtà “ondata di caldo” ed è emergenza, il più delle volte, per la solitudine e l’abbandono sociale. La straordinaria normalità del Cardarelli diventa in questi giorni ancor più straordinaria”.

Il Cardarelli si riempie? Certo, e meno male che c’è un Cardarelli che, oggi, è in grado di riempirsi, di governare l’emergenza, e tornare poi, con l’impegno dei cardarelliani, all’ordinarietà. Un ospedale con reparti vuoti è indice di sfiducia, dal quale i pazienti scappano via, offrire assistenza di qualità significa avere una risposta per ciascun caso e anche barelle nelle aree di PS/OBI. Ed è ciò che succede qui al Cardarelli. Il resto è speculazione, e a noi non interessa”.

L’ospedale spiega che spesso il sovraffollamento è causato da accessi “inappropriati”. Per esempio su 152 persone 102 sono state dimesse in poco tempo. I pazienti, sottolineano, vengono dimessi dopo poche ore, riuscendo così a liberare barelle per chi invece ha bisogno di un ricovero lungo.

“Si evidenzia l’altissima percentuale di pazienti – dimessi nelle prime 2/6 ore o comunque non oltre le 12 ore dal Pronto Soccorso con valori pari al 66%; tali accessi, da definire “inappropriati, generano l’”affollamento” ovvero il
“congestionamento” del Pronto Soccorso con gravissime ripercussioni sui tempi di attesa, sui tempi di trattamento complessivo nonché sul sovraffollamento delle aree di attese sia degli accompagnatori ma soprattutto dei pazienti”.

“Tali accessi “inappropriati incidono, poi, sugli operatori sanitari (medici, infermieri, operatori sociosanitari) che
sono costretti a visitare, a trattare e a governare un maggior numero di pazienti in altissime condizioni di stress temporale”.


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