Napoli. Biglietti curva a 35 euro. Tifosi arrabbiati: “Vogliamo il settore popolare”


Un anno calcistico, quello per il Napoli, iniziato sotto “una luna storta”. Un susseguirsi di polemiche e problemi che sembrano non volersi placare. Problemi di natura burocratica e amministrativa che hanno coinvolto, ingiustamente, anche chi sta solo subendo, inerme, questa battaglia a colpi si sciabolate velenose tra il Comune e il Napoli di De Laurentiis. E  le povere vittime, di tutta questa faccenda sono i tifosi.

I tifosi che vanno allo stadio. I tifosi che sono sugli spalti a incitare con cori originalissimi quegli uomini in maglia azzurra su quel manto verde, adorati come eroi. I tifosi che non conoscono il meritato relax di una domenica e di un sabato pomeriggio, perchè sono lì, a cantare per la loro squadra.

Imporre un prezzo di 35 euro alle curve, per la prossima sfida casalinga contro la Fiorentina, ha scatenato una reazione polemica dei tifosi napoletani. Un prezzo decisamente fuori dalla “routine prezzi” delle gare di campionato, (perché in Champions il discorso è diverso, ma ci sta). E non è mancata l’immediata risposta degli stessi tifosi, che nella notte hanno esibito fuori al San Paolo, uno striscione:

“Vogliamo il settore popolare”.

Una spiegazione di questa improvvisa lievitazione del prezzario biglietti, è stata attribuita da molti a questa diatriba tra Comune e De Laurentiis. La mancata firma del Presidente alla convenzione per la gestione dello stadio ha causato una voragine di conseguenze a dir poco “costose”: un affitto da versare al termine di ogni gara casalinga e un eventuale versamento dei milioni di debiti che il Napoli sembra aver accantonato dal 2015.

E se è vero che a pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca… è normale che il tifoso pensi che la società sportiva voglia far scontare questi debiti accumulati aumentando i biglietti delle gare. Un prezzo che, francamente, non è nemmeno corrispondente ai servizi che il povero e vecchio San Paolo offre: bagni indecorosi e sedute negli spalti mangiati dal sole, rotti e scomodi.

In questo modo non si va da nessuna parte. Questa situazione non ha fatto altro che creare una bomba ad orologeria. E quando scoppierà, le conseguenze non saranno di certo belle.


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