Vaccini. Per la scuola basta un’autocertificazione: è polemica


Sono tante le campagne di sensibilizzazione per la vaccinazione dei più piccoli. Una sana abitudine che sembra aver perso la sua routine dopo le proteste da parte di diversi gruppi di genitori, che si sono opposti categoricamente a questa pratica, ritenendo che il vaccino possa causare effetti disastrosi sulla salute del bambino. Una protesta bizzarra, se si pensa che diversi studi scientifici e molti esperti si sono sempre esposti sull’argomento dichiarando l’infondatezza scientifica di questa controversa teoria.

Per tale motivo era stato dato seguito a quello che era il decreto Lorenzin, che prevedeva l’obbligatorietà alla vaccinazione per i minori di età compresa da o a 16 e la presentazione della certificazione. Se il soggetto non avesse ricevuto tutte le vaccinazioni del caso, non poteva iscriversi a scuola. Prestando particolare attenzione soprattutto per le scuole di infanzia e gli asili.

Il problema sorge nel momento in cui, la presentazione di tutte le certificazioni vaccinali, diviene una semplice autocertificazione che il bambino abbiamo adempito a tutto l’obbligatorio percorso di profilassi.

E sembra essere questa la strada che il Governo ha intenzione di percorrere. Infatti dopo giorni di discussioni e dibattiti, il Parlamento sarebbe propenso a tramutare in emendamento e quindi assumere forza di legge la circolare Grillo che prevede per l’accesso e l’iscrizione agli asili, la presentazione di un’autocertificazione. 

Un documento facile da contraffare. In quanto di autocertificazioni false, ce ne sono in giro. E quindi la salute dei bambini sarebbe ancora a rischio. Ma da parte sua, il Governo promette controlli ferrei delle autocertificazioni, così da evitare spiacevoli situazioni o contagi all’interno delle scuole.


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