Rettifica. Circo a Castel Morrone, i titolari: “Gli animali stanno bene. Rispettate tutte le leggi”


A proposito dell’articolo pubblicato il 27 febbraio 2019, per esercitare il diritto di replica e chiedere la rettifica della notizia, scrivo in nome e per conto del sig. Enis Castellucci, titolare del Circo Castellucci, che sta per arrivare nel Comune di Castel Morrone.
I commenti editi sono offensivi per il Circo, diffamatori e calunniosi.
In esso si afferma, senza alcun riscontro dei fatti ed affermando notizie palesemente false, che gli animali del circo sarebbero tenuti in condizioni di maltrattamento, causa di sofferenza, e che sarebbero costretti in spazi angusti e condizioni “pietose” e sedati.
Va affermato con forza che gli spazi in cui sono tenuti gli animali è conforme alle rigide norme internazionali CITES e che ogni spazio corrisponde alle misure prescritte (spesso superandole).
In secondo luogo, va detto che il Circo del mio cliente, come ogni altro circo in Italia d’altronde, è soggetto a penetranti e severi controlli da parte delle Autorità sanitarie e veterinarie pubbliche e, nei comuni dove esistenti, anche di associazioni private. Il Circo del sig. Castellucci è stato ispezionato dalla competente Commissione ASL in ogni tappa del suo tour, ricordando da ultimo il Comune di Vitulazio che ha certificato il benessere degli animali ed il rispetto delle vigenti normative, sanitarie, veterinarie ed amministrative. (i relativi certificati sono a Vs disposizione per ogni verifica).
Va ricordato che il Circo è tutelato dalla legge (L 338/1967) che lo tutela e ne promuove la funzione artistica e sociale.
Gli animali al Circo sono protetti, curati e tenuti con amorevolezza e con ogni cura necessaria. Prova ne sia che vengono controllati settimanalmente da personale dell’ASL che ne certifica il buono stato di salute.
Si tratta di animali nati in cattività, per i quali il proprio habitat, la propria “famiglia” sono rappresentati dal Circo e dai suoi componenti.
Per quanto riguarda l’articolo di stampa in esame, redatto senza alcun riscontro della realtà fattuale, se ne evidenzia il carattere diffamatorio e calunnioso.
Diffamatorio perché offende la reputazione ed il decoro dei miei assistiti, calunnioso perché attribuisce loro (falsamente) la commissione di reati (maltrattamento di animali).

Avv. Benedetto Valerio


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