L’appello dei migranti della Sea Watch: “Non ce la facciamo più, chiediamo il vostro aiuto”


A parlare sono le 42 persone a bordo della nave Sea Watch, che si trova al confine con le acque territoriali a 16 miglia circa dall’isola di Lampedusa.

«Siamo stanchi, siamo esausti. Fateci scendere», queste le parole. Da 12 giorni si trovano sulla Sea Watch, stanchi, affamati, in condizioni ai limiti della decenza e dell’umanità.

sea watchUno di loro in un video pubblicato da Forum Lampedusa Solidale, si sfoga: «Immaginate come deve sentirsi una persona che è scappata dalle carceri libiche e che ora si trova qui, costretta in uno spazio angusto, seduta o sdraiata senza potersi muovere. Inevitabilmente rischia di sentirsi male, non ce la facciamo più, la barca è piccola e non possiamo muoverci. Non c’è spazio. L’Italia non ci autorizza a sbarcare, chiediamo il vostro aiuto, chiediamo l’aiuto delle persone a terra. Pensateci perché qui non è facile».

La capitana della nave Carola Rackete, in un’intervista rilasciata a Repubblica dice: «Io voglio entrare. Entro nelle acque italiane e li porto in salvo a Lampedusa. Sto aspettando cosa dirà la Corte europea dei diritti dell’uomo. Poi non avrò altra scelta che sbarcarli lì, la loro vita viene prima di qualsiasi gioco politico o incriminazione. Non bisognava arrivare a questo punto».


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