Poi l’attaccante di Castellammare ha raccontato anche della vicenda dello stalker che lo ha fatto allontanare da Napoli e dai tifosi azzurri.
“Sono stati momenti difficili per me e per la mia famiglia. Non ce la facevo più e chiamai il mio amico Giulio per condividere il disagio. Lui parlò con mio padre Vittorio che un giorno si presentò al centro tecnico di Castel Volturno dopo un allenamento. Provò a tranquillizzarmi: “Stai tranquillo, fossero vere le cose che ti dicono, ti direi di preoccuparti, ma sono stupidaggini”.
“All’inizio dopo il trasferimento alla Juve, – ha continuato Quagliarella – la gente ce l’aveva con me perché non sapeva la verità, Poi quando tutto è stato reso pubblico, la situazione si è risolta. Mi hanno dedicato uno striscione incredibile ed è stato come se fossi tornato a vestire la maglia del Napoli. Sarebbe bello giocare ancora in azzurro dal punto di vista romantico, ma la società sta facendo un percorso con giovani forti. Io ho la fortuna di essere amato e di essere il capitano della Sampdoria. Sono amato sia a Napoli che a Genova”