Torre Annunziata: I tesori di Oplonti emigrano negli Usa


Quante potenzialità economiche culturali inespresse possiedono le nostre terre? Troppe! E ammetterlo ogni volta amareggia sempre di più, soprattutto quando le cose non accennano a cambiare.

Storie paradossali, come quella dei tesori di Oplonti, patrimonio archeologico di immenso valore costretto ad emigrare negli Stati Uniti perché qui, non c’è ancora un museo che possa finalmente esporlo.

Questo è quanto succede a Torre Annunziata e ai reperti archeologici “nascosti” per anni al pubblico. Un intero gruppo marmoreo, sculture, pezzi di anfore, vasi, pezzi di intonaco delle ville A (Villa di Poppea) e B (o di Lucius Crassius Tertius) e numerosi altri “tesori” che lasceranno presto la città di Torre Annunziata per raggiungere gli Usa, nella persona di John Robert Clarke profesore americano che, affascinato dalla storia e della bellezza dei reperti, ha pensato bene di organizzare una mostra itinerante che toccherà quattro musei in due anni: “The Kelsey museum of Archaeology” dell’università del Michigan, Il “Montana State University, Museum of the Rockes” nello stato del Montana, lo “Snet college Massachusetts” ed infine il “Museum di Sant’Antonio nello stato del Texas”

Si tratta – dice il professore Clarke – di reperti molto importanti, che saranno esposti con alcuni degli ori di Oplonti. A Torre manca un museo – per colpa dell’indifferenza, della città, del sindaco e delle istituzioni”.


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