La vicenda, riportata dal Mattino, vede come protagonista Gennaro Sulipano, un dottore di 60 anni che lavora all’Ospedale del Mare. Nella serata di ieri, Sulipano si è ritrovato di fronte a un episodio di assoluta gravità: un 40enne con tutti i sintomi del Coronavirus e in piena crisi respiratoria. L’uomo era in isolamento domiciliare, da tempo in attesa dell’esito del tampone, e le sue condizioni erano peggiorate drasticamente.
“Lui era cosciente, preoccupato“, racconta il medico. “Ti aiuto, gli ho detto. È stato collaborativo, l’ho sedato e intubato. Non c’era tempo da perdere, l’ossigenazione era scarsissima“. Per il 40enne è stato disposto il ricovero in terapia intensiva, e anche nell’ambulanza il dottore ha continuato a ventilarlo a mano, perché il ventilatore in dotazione non era sufficiente.
“A mano si aggiunge un dispositivo al tubo inserito nel cavo orale del paziente. Così, un po’ alla volta, senza fermarmi, da una saturazione del 50% sono riuscito pian piano a stabilizzarlo fino al 95%“. Il paziente in questione ha problemi di ipertensione, sovrappeso e diabete, e la crisi respiratoria che ha subito gli sarebbe costata la vita, se non fosse stato per la prontezza di un medico di Ercolano.
“Avrebbe potuto morire, ma io sono felice di averlo consegnato vivo al Covid Center. Non potevo accettare di perderlo, ha tutta la vita davanti“. Il suo segreto, spiega Sulipano, è stato mantenere la lucidità. “La preoccupazione c’era, ma guai a farsi prendere dalla paura, perché la paura confonde: bisogna mantenere il sangue freddo“.