Un uomo, una leggenda, il più grande calciatore di tutti i tempi che è tutt’oggi un idolo per i napoletani. “Per sette anni ha indossato la maglia azzurra, regalando alla sua squadra due scudetti ed altre coppe prestigiose.”, si legge tra le motivazioni dell’ordinanza. Fu amore a prima vista tra Napoli e Maradona, una storia d’amore che mai finirà.
Come nota il sindaco di Napoli, c’è da sempre un legame “profondo e indissolubile che da subito si è creato con i tifosi“. Maradona è colui che ha riscattato la squadra e ha dimostrato al mondo che è possibile rialzarsi e vincere, un uomo che ha fatto riaccendere la speranza di mille tifosi e non solo.
Al di là del calciatore, delle sue vittorie calcistiche, El Pibe de oro è da sempre al lato dei più deboli e della gente comune, ha saputo stregare tutta Napoli, combattendo i pregiudizi e le discriminazioni di cui erano oggetto i napoletani.
“Mai nessuno è riuscito ad immedesimarsi in modo così completo nel corpo e nell’anima di Napoli“, si legge nell’ordinanza, “con la quale el pibe de oro condivide la genialità e l’unicità, ma anche la sregolatezza e i tormenti che lo rendono vero figlio della città, una città che gli perdona anche le debolezze e le fragilità dell’uomo che mai offuscano la grandezza del campione“.
Per le strade di Napoli il suo volto è ovunque, tra murales e bandiere. Lo stadio era il suo teatro, il San Paolo, dove la domenica rinnovava le sue promesse con la città e con il suo popolo. La scomparsa del “D10S” ha lasciato un grande vuoto nel cuore di ogni napoletano, tifoso o meno.
Per questo e per tanto altro onore e prestigio che ha donato alla città di Napoli, de Magistris ha proclamato il lutto cittadino per il giorno delle esequie. Il sindaco ordina dunque “l’esposizione delle bandiere a mezz’asta negli edifici comunali anche per le ventiquattr’ore dopo le esequie.”