Come si legge nel rapporto:
“Le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza sono 7.337 su 1.564.090 dosi somministrate. Nel 92,4% dei casi si tratta di eventi non gravi come dolore in sede di iniezione, febbre, stanchezza, dolori muscolari. Meno frequenti altre reazioni locali e dolori articolari diffusi. La febbre, è stata segnalata con maggior frequenza dopo la seconda dose. L’ampio numero di segnalazioni è indice dell’elevata capacità del sistema di farmacovigilanza nel monitorare la sicurezza”.
💉REAZIONI AVVERSE AI VACCINI #COVID19
📊I dati della sorveglianza dell’AIFA Agenzia Italiana del Farmaco – pagina ufficiale confermano un buon profilo di sicurezza.
🔎 Il rapporto 👇
Pubblicato da Istituto Superiore di Sanità su Giovedì 4 febbraio 2021
SICUREZZA VACCINI COVID
Sono quindi 469 le segnalazioni ogni 100 mila dosi somministrate, la maggior parte riguarda il vaccino Comirnaty (99%), che è stato il più utilizzato e il primo ad essere approvato e solo l’1% quello Moderna.
“Con Comirnaty sono state osservate anche cefalea, parestesie, vertigini, sonnolenza e disturbi del gusto mentre con il vaccino Moderna, nausea e dolori addominali. Gli eventi segnalati insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (85% dei casi).
Del 7,6% di segnalazioni classificate come “gravi”, per le quali è in corso la valutazione del nesso causale con i vaccini, tre su quattro non hanno richiesto intervento specifico in ambito ospedaliero. Nel periodo sono stati segnalati anche 13 decessi avvenuti nelle ore successive alla vaccinazione che, nelle segnalazioni più dettagliate e complete di dati, non sono risultati correlati alla vaccinazione e sono in larga parte attribuibili alle condizioni di base della persona vaccinata”.
L’Aifa quindi conferma la sicurezza dei due vaccini covid:
“Le analisi condotte sui dati fin qui acquisiti confermano quindi un buon profilo di sicurezza di questi due vaccini a mRNA. L’ampio numero di segnalazioni non implica che siano emerse criticità inattese, ma è indice dell’elevata capacità del sistema di farmacovigilanza nel monitorare la sicurezza”.