“Io viva per miracolo”: prima del crollo vede il meteo e sceglie di non prendere la funivia
Apr 18, 2025 - Veronica Ronza
Katia Zaia, il racconto dopo il crollo della funivia del Faito
Si è detta salva per miracolo Katia Zaia, la cantante e conduttrice che proprio nel pomeriggio di ieri doveva dirigersi sul Monte Faito ma che, a causa delle condizioni climatiche incerte, avrebbe scelto di rimandare la sua visita, evitando di salire su quella cabina della funivia che di lì a poco sarebbe crollata nel vuoto.
Crollo Funivia Faito, Katia Zaia: “Salva per miracolo”
“Mi ritengo miracolata, sono viva per miracolo. Io e un mio amico dovevamo salire sul Monte Faito con la funivia per registrare alcune scene, anche perché è il suo compleanno. Io ho visto il meteo e ho desistito, ero terrorizzata perché si vedeva la nebbia, ho pensato di andarci un altro giorno. Così io e il mio amico ci siamo salvati. C’era molta nebbia, era impossibile salire” – ha raccontato la showgirl ai giornalisti giunti sul posto.
Sarebbe, così, scampata alla tragedia che ha causato la morte di ben quattro persone, con un quinto passeggero finito d’urgenza all’Ospedale del Mare per le gravi lesioni riportate. A perdere la vita sono stati Carmine Parlato, il macchinista dell’EAV 59enne e tre turisti: Suliman Janan, turista israeliana di 25 anni, Elaine Margaret Winn (58 anni) e un connazionale che viaggiava con lei.
I corpi sono dilaniati. Siamo arrivati sul posto, è un problema grosso giungere fino a lì. Stanno negli alberi, gli alberi si sono tranciati, sono come le lance dei soldati romani. La cabina ha rotolato per diversi metri, le vittime sono cadute nella sterpaglia, è un bosco fitto di alberi sottili e alti che sono diventati come delle lance“ – ha raccontato uno dei soccorritori impiegati nel recupero dei cadaveri intervistato da Rai News.
“C’è una ragazza (di nazionalità israeliana, ndr), poi c’è il macchinista. C’è un ferito, un altro giovane preso dall’eliambulanza e portato all’Ospedale del Mare Ora siamo saliti perché da là non ne usciremo più con i nostri automezzi, c’è anche la nebbia” – ha concluso.