Ecco la mappa interattiva dei parcheggiatori abusivi di Napoli e provincia


La pagina di Facebook dal nome Mappa dei parcheggiatori abusivi di Napoli e provincia ha realizzato una mappa con l’indicazione di tutti i luoghi dove sono presenti uno o più parcheggiatori abusivi. La mappa è interattiva, basta cliccare sui vari cartelli con la lettera P per avere info a riguardo: per esempio, possiamo vedere che in via Riviera di Chiaia (zona 1) vi sono tra i 2 e i 4 parcheggiatori, mediamente insistenti con una tariffa minima di un euro e 50 centesimi. A Piazza Mercato, invece, l’insistenza è medio-alta, la tariffa arriva fino a 3 euro e vi è addirittura la possibilità di abbonamento mensile. I parcheggiatori abusivi non hanno risparmiato nemmeno il Vesuvio, infatti a quota mille li troviamo muniti di pettorina e minacce nei confronti dei turisti.

Per visualizzare la mappa completa è possibile cliccare qui.

Ricordiamo che il Comune di Napoli ha messo a disposizione il numero di telefono 081 7952974 per segnalare la loro presenza, mentre l’indirizzo email sosparcheggiatoriabusivi@comune.napoli.it sembra, al momento, inattivo. Il Comune di Pozzuoli ha messo a disposizione il numero 081 8551838, assicurando l’arrivo di una pattuglia sul posto.

I gestori della pagina, inoltre, rendono noto:

Al momento sono 337 le aree di parcheggio abusivo “recensite”.
Oltre 1025 parcheggiatori rilevati.
Se si stimano guadagni medi di 30 euro al giorno (previsioni al ribasso) si arriva alla conclusione che ogni anno il Comune e la provincia di Napoli perdono una somma che va dai 6 agli 11 milioni di euro per mancati introiti dalla sosta legale.
Tutti gli ospedali cittadini sono presidiati dai parcheggiatori.
Il quartiere Fuorigrotta (zona stadio) in occasione delle partite si trasforma nel più grande parcheggio abusivo d’Europa (con tariffe registrate che vanno da 5 a 15 €).
I parcheggiatori più radicati sono quelli della zona della riviera di chiaia e di san pasquale.
A piazzetta Scacchi (ztl centro storico) i residenti sono costretti a pagare un “abbonamento” settimanale o mensile.
I parcheggiatori sono attualmente in debito con il comune di Napoli di oltre 31 milioni di euro per sanzioni mai pagate.
Negli ultimi tempi qualcosa si è fatto. Varie ordinanze anti parcheggiatori ad esempio. Nella premessa di una di esse (O.S. 1404 del 17/11/2011 sul contrasto al parcheggio abusivo) si è raggiunto un certo grado di consapevolezza:
“Premesso che:
– il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, storicamente diffuso in tutta la città di Napoli, non rappresenta solo vicenda che attiene al tema della “diffusa illegalità” ma – come dimostrato anche attraverso attività investigative e processuali – in tantissimi casi, esso è strettamente connesso alle attività della criminalità organizzata di stampo camorristico e costituisce una delle attività attraverso le quali viene attuata la strategia del controllo del territorio esercitato da dette organizzazioni;
– infatti, porzioni consistenti di spazio pubblico, nel corso di alcuni decenni, sono state sottratte alla collettività ed alla loro originaria destinazione (essere cioè fruite liberamente dalla generalità dei cittadini) e, attraverso le mansioni svolte da parcheggiatori abusivi, sono state adibite a parcheggi illegali gestiti dalla criminalità organizzata, attività che procura proventi illegali rilevantissimi poiché attuata anche attraverso modalità medianti le quali il cittadino affida il veicolo in modo non occasionale, ma stabile, ovvero versando una sorta di canone mensile al parcheggiatore che lavora per la organizzazione di riferimento. È noto, ad esempio, che, all’esito di operazioni svolte dalla Polizia Municipale nel recentissimo passato, detto fenomeno è stato così accertato nella zona di Piazza Mercato e di Piazza Arcangelo Scacchi e che è risultato, in particolare, che i parcheggiatori sorpresi ad operare nella zona ospedaliera e, in particolare, in prossimità dei nosocomi Cardarelli, Santobono, Fatebenefratelli e Monaldi erano contigui a gruppi camorristici di Secondigliano e che quelli sorpresi nella attività illegale svolta in via Chiatamone erano contigui ai gruppi camorristici della zona della Torretta;
– in altre situazioni, i parcheggiatori abusivi svolgono, comunque, mansioni di “vedetta” per conto delle organizzazioni camorristiche, contribuendo al “controllo” criminale del territorio;
– inoltre, atteso che la attività illegale, quotidianamente, può procurare profitti fino a diverse centinaia di euro, anche nei casi in cui il parcheggiatore non è associato o contiguo ad organizzazione criminale, egli è costretto a consegnare una parte dei proventi al sodalizio che gli permette di operare sul territorio;
– non rari sono i casi in cui il fenomeno degenera nella commissione del delitto di estorsione, tentata o consumata, nei confronti dell’automobilista o conducente del veicolo, con minacce di aggressione alla persona o di danni all’autovettura in caso di mancato pagamento, ovvero anche mediante la consumazione di aggressioni fisiche;

– in conclusione, nella città di Napoli, il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, prima ancora che vicenda riguardante la violazione delle regole del Codice della Strada, è questione che investe direttamente la sicurezza della città in quanto fenomeno illegale – presente in tutte le zone della città, nessuna esclusa – che – anche nelle ipotesi in cui non risulta connesso alle attività di organizzazioni di stampo camorristico – compromette gli indici del sicuro e ordinato vivere civile poiché, essenzialmente, lo spazio pubblico è sottratto al legittimo controllo del Comune e delle istituzioni ed è sottoposto all’esercizio di regole illegittime e arbitrarie dettate dal privato o, addirittura, da organizzazioni criminali, così vulnerando uno dei principi essenziali dello stato di diritto costituzionale:
– in secondo luogo, il fenomeno descritto funge da elemento che incide sulla sicurezza poiché limita la libertà, morale e di movimento, del cittadino che non può muoversi sul territorio urbano solo rispettando le regole del codice della strada in quanto è costretto, altresì, per non aderire alla richiesta proveniente dal parcheggiatore, a scegliere, per la sosta, zone diverse rispetto a quelle pure possibili oppure, accettando di sostare nella zona controllata, esporre concretamente se stesso al pericolo di diventare oggetto di minaccia o violenza nella ipotesi in cui rifiuti di consegnare la somma richiesta dal parcheggiatore.


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